La parola emergenza è ancora scongiurata, ma tra infortuni e deferimenti, in casa Lecce si respira un velato senso di apprensione. Il crack di Pià avvenuto nell’amaro pareggio del “Sinigaglia” ha lanciato il campanello d’allarme nella zona nevralgica dell’attacco giallorosso.
Con Chevanton ancora ai box e Jeda infortunato, Salvatore Foti è l’unico califfo arruolabile in vista del big-match casalingo contro la sorprendente Virtus Entella. Definire tale gara la classica partita di cartello stride per le enormi differenze di blasone tra le due compagini, tuttavia la piccola realtà ligure è la seconda forza del campionato e con 13 punti in classifica a sole tre lunghezze dalla corazzata di Franco Lerda, pare essere l’outsider più credibile di questo frizzante avvio di stagione.
La mezza debacle di Como ha lasciato in eredità la squalifica di Andrea Esposito, appiedato per un turno dal giudice sportivo in seguito all’espulsione rimediata in avvio di secondo tempo dall’ormai famosissimo signor Aversano di Treviso.
In difesa le soluzioni per mister Lerda non mancano, anche se la personalità e le caratteristiche fisiche del centralone di Galatina avrebbero fatto comodo nel contesto di una gara da vincere, non solo per dimenticare l’ingiustizia subita al Sinigaglia di Como, ma soprattutto per innestare la quinta marcia in classifica e gettare i fumi dei veleni comaschi negli occhi delle inseguitrici.
Esulando dalle consuete vicende di campo, venerdì scorso la proprietà entrante ha provveduto a pagare gli stipendi arretrati di luglio e agosto. Circa un milione di euro da dividere tra calciatori, staff tecnico il resto dei tesserati per l’Us Lecce. Tesoro ha perciò anticipato i tempi, scacciando il fantasma del deferimento e della penalizzazione di qualche punto in classifica, qualora gli emolumenti non fossero stati pagati entro il termine del 15 ottobre.