«Un unicum nel meridione d’Italia». Così il vicesindaco di Nardò, con deleghe alla Cultura, Pubblica Istruzione e Musei, Carlo Falangone, definisce il ‘maxi museo-acquario’ che sarà edificato a Santa Maria al Bagno, a poche centinaia di metri dal ‘Museo della Memoria’, nel vecchio asilo nido.
1 milione e 400 milaeuro d’investimento, risorse derivanti dai«fondi europei Italia-Grecia», per un progetto dell’Università del Salento. Si tratta di un acquario di 300 metri quadrati che dovrà, nell’intenzione degli ideatori, diventare una delle attrazioni più importanti del sud Italia: non esiste un progetto di queste dimensioni nel meridione. Il progetto prevede una struttura gemella da costruire sull’isola di Cefalonia, in Grecia: «C’è un parallelismo di strutture museali – spiega Falangone – che consentirà un flusso turistico dall’Italia verso la Grecia e dalla Grecia verso l’Italia».
Non si tratta del solito acquario con le vasche e con i pesci, come puntualizza, ripetutamente, il vicesindacoal telefono, ma di una sorta di museo sottomarino che contiene diverse specie animali: «La finalità di questo progetto è di ricreare all’interno delle vasche i nostri ambienti sottomarini con i relitti che risalgono all’epoca romana. Ci metteremo dentro anche la nave romana che abbiamo a Santa Caterina e ricreeremo i substrati marini naturali del nostro territorio: sarà come un viaggio nei nostri fondali, con la variante di pesci mai visti così da vicino».
Un vero e proprio museo, dunque, con una nave romana affondata diversi secoli fa nelle acque di Santa Caterina e tanti altri relitti. I finanziatori sono i seguenti, secondo lo schema originario: la Provincia dovrebbe acquistare le vasche; l’Università dovrebbe provvedere a una parte del finanziamento, perché è l’ente promotore del progetto e un’altra parte dovrebbe essere finanziata dal Comune di Nardò, che ha messo a disposizione la struttura(l’ex asilo nido). L’ingresso della struttura dovrebbe sorgere in via Cesare Augusto.
«La presenza di questo nuovo museo ci consentirà di creare il polo museale a Santa Maria al Bagno, attirando molti più turisti», spiega Falangone. La struttura insisterà su quattro lati e sarà la casa di tanti relitti che,attualmente, giacciono sui nostri fondali marini, ma ci saranno anche tantissimi pesci di varie specie. I lavori partiranno a breve: la settimana prossima saranno ‘cantierizzati’ e dovrebbero essere ultimati prima della fine della prossima estate. Qualcuno non si fida di questo progetto: dall’opposizione neretina qualcuno parla di progetto rischioso, visto che al nord, di recente, un maxi acquario ha dovuto chiudere. Bisognerà attendere per capirne di più: il progetto è ambizioso, ma saranno i turisti a decretarne il successo.