Il loro atteggiamento guardingo e sospetto non ha fatto altro che attirare l’attenzione dei carabinieri. Il resto lo ha fatto il “fiuto” di Chan, il cane antidroga del nucleo cinofili di Modugno, che ha scovato la droga nascosta nell’auto: cinque chili di cocaina, costati l’arresto di tre persone, tra le quali anche una 19enne di Squinzano.
L’arresto è stato eseguito sabato pomeriggio dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Lecce, impegnati in terra barese per un’altra indagine. Ma è nel corso dei servizi di osservazione e controllo che i militari si sono imbattuti nei corrieri della coca, giunti a bordo di una Citroen con targa straniera nell’area di servizio Bari Nord “Esso”, sull’autostrada A14, direzione sud.
L’atteggiamento dei tre occupanti (Saida Bruni, 19enne di Squinzano, Dorsaf Chakchouk, 30enne tunisina, e Fathi Rahmani, francese di 27 anni) è apparso ai militari molto sospetto: i tre si guardavano intorno, come se avessero paura di qualcosa.
Questo comportamento non è sfuggito ai carabinieri che così hanno deciso di fermare i tre occupanti per un controllo, richiedendo l’ausilio di una pattuglia dei carabinieri di Modugno. L’accertamento è stato poi continuato presso la caserma di Modugno, dove l’autovettura è stata “analizzata” dal fiuto del cane antidroga del gruppo cinofili. L’olfatto del pastore tedesco segnalava la presenza di qualcosa all’interno dell’auto, ma per scoprire la cocaina è stato necessario smontare i sedili posteriori finché, in un contro vano della ruota sinistra, sono spuntati tre fagotti. Ogni fagotto era circondato da svariati profumi, utilizzati probabilmente per eludere il naso dei cani antidroga, ed in tutto contenevano circa 5 chili di cocaina, di ottimo qualità come accertato dai militari. Il valore della sostanza stupefacente ammonta a circa un milione e mezzo di euro.
Per la giovane salentina ed i due stranieri è scattato l’arresto per traffico di sostanze stupefacenti, mentre sono in corso gli accertamenti dei carabinieri, per scoprire da dove provenisse la droga e quale fosse la sua destinazione finale. Non è escluso che fosse destinata proprio nel Salento. Tutti e tre, incensurati fino a sabato pomeriggio, sono stati associati presso la casa circondariale di Bari.
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