4 anni e mezzo è la condanna inflitta dai giudici della prima sezione collegiale ai danni di Ndyoya Ngambia Valery Franklin, 38enne di nazionalità camerunense arrestato il 22 febbraio scorso per aver tentato di abusare sessualmente di Luciana Bonizzoni, 66enne, originaria di Milano, ma da anni residente a Lecce.
Il sostituto procuratore di udienza, Donatina Buffelli, aveva invocato quattro anni. L’imputato, invece, è stato condannato con una pena maggiore per le accuse di tentata violenza sessuale e lesioni personali. L’anziana, costituitasi parte civile con l’avvocato Andrea Starace, verrà risarcita con 20 mila euro mentre il Comune di Lecce, anch’esso parte civile rappresentato in aula dal legale Tiziana Bello, verrà risarcito con 5 mila euro. All’imputato, difeso dall’avvocato Carlo Gervasi, i giudici, Presidente Stefano Sernia, a latere Francesca Mariano e Sergio Tosi, è stata riconosciuta la parziale incapacità di intendere e di volere per una sindrome depressiva per un uso costante di alcol e sostanze stupefacenti. Quell’episodio, a ridosso del centro cittadino, destò particolare scalpore. L’anziana, nel primo pomeriggio del 22 febbraio, percorreva a piedi via XX Settembre provenendo da Porta San Biagio e con la coda dell’occhio si accorse di essere seguita da un giovane di colore. La pensionata cercò di allontanare Franklin cambiando lato della strada ma dopo pochi metri venne raggiunta dal suo molestatore. Venne afferrata per le spalle e buttata per terra e la Bonizzoni si trascinò verso una pianta, dietro dei grossi bidoni della spazzatura. L’energumeno, però, iniziò a colpire l’anziana con pugni anche in pieno volto fino a che la malcapitata non riuscì a richiedere l’aiuto di qualcuno. Più urlava, più il suo aggressore la picchiava cercando persino di denudarla mettendole una mano in bocca per zittirla. Solo l’arrivo di alcuni passanti mise in fuga il cittadino africano e sul posto intervennero prontamente i carabinieri della Compagnia di Lecce, guidati dal maggiore Giuseppe Colizzi e un’ambulanza. Trasportata in ospedale, all’anziana vennero riscontrate una frattura della costola e un trauma orbitale giudicati guaribili in una ventina di giorni. Le immediate ricerche, grazie alle descrizioni fornite dalla vittima, consentirono ai militari di rintracciare il presunto aggressore, inizialmente arrestato con un altro nome e di nazionalità nigeriana. Dopo aver affrontato l’interrogatorio di convalida in lingua inglese, però, i successivi accertamenti d’indagine, sviluppati con il consolato, hanno svelato la vera identità dell’aggressore, di nazionalità camerunense e quindi anche di lingua, diversa, francese.