E’ un ospite particolare a inaugurare il primo appuntamento della nuova rassegna invernale del coffeeandcigarettes, il cocktail bar e ristorante nel cuore del centro storico leccese: Mino De Santis, domani 9 novembre, in trio, racconterà le sue storie del sud.
Pare di sentire un po’ di Gaber, De Andrè, Bressaine, quei cantanti-poeti che hanno influenzato la formazione musicale di Mino De Santis. Testimone di usi e tradizioni del meridione e del Salento, di storie di vita tra il triste ed il comico, senza perdere mai l’ironia e la musicalità tipica dei cantautori italiani come De Andrè o Stefano Rosso, è questo Mino De Santis.
Ogni venerdì, a partire dalle 21.00, in via Paladini, il coffeeandcigarettes propone una selezione di spettacoli musicali d’autore abbinati ai migliori piatti del servizio ristorante nuovo di zecca, realizzati dallo noto chef Enzo Piceci. La rassegna invernale prevede un calendario fitto di eventi che spaziano dalla musica al teatro, dalle presentazioni di libri alle jam session, con particolare attenzione agli emergenti, per mezzo del coffeeandsound contest, il concorso per band musicali che darà la possibilità al vincitore di realizzare un videoclip professionale.
La rassegna invernale è stata progettata da Giuliano De Carlo con la direzione artistica di Emanuela Gabrieli.
Il nuovo album di Mino De Santis, “Caminante”, prodotto e messo in commercio dalla neonata etichetta musicale ULULATI della Lupo Editore, è un insieme di istantanee di personaggi, vizi e virtù di un’Italia e un Sud alla continua rincorsa di un’identità.
Allora si parte, come sempre, verso il nord, con il treno delle venti, in cerca di fortuna, emigrando verso la Lombardia ricca di gran lavoratori ma povera di bellezza. Basta poco a rifarsi la valigia per ritornare “al paese” anche se nulla cambia pertanto “resta la sopravvivenza e la non appartenenza” e la voglia di essere “Sempre in viaggio”.
Si ritorna, quindi, tra strade delle processioni, della falsa disperazione dei funerali, dell’arsura e de “La zoccula”, una escort che difende il suo lavoro e che, come la più famosa “Bocca di Rosa”, sconvolge la quiete del paesino mettendo alla berlina i falsi moralismi a favore della sua genuina passionalità.
Un dipinto a mille tinte a suon di valzer, stornelli e fanfare.
È senza dubbio un disco pieno di poesia, dove il dialetto viene facilmente tramutato in rime e versi senza mai scadere nell’ingenua poesia popolare. E allora pare di sentire un po’ di Gaber, De Andrè, Bressaine, quei cantanti-poeti che hanno influenzato la formazione musicale di Mino De Santis.
La “Caminante” di Mino gira per i vicoli, per le strade, tra la gente ed è curiosità di scoprire senza più sentirsi legata a una cultura famigliare che mozza il suo sguardo. È sud: terra e bellezza.