Hanno lavorato per ore, sfilando i cavi elettrici da uno stabile in costruzione. Ma i loro movimenti non sono passati inosservati ad un residente della zona, che ha poi allertato la polizia. I ladri sono stati fermati ed ammanettati: avevano rubato oltre 36 kg di cavi in rame.
Gli arrestati rispondono ai nomi di Claudio Martucci, 36enne nato in Svizzera, ma residente a Lecce, e di Marco Moretti, brasiliano di nascita, a Lecce senza fissa dimora. I due sono stati ammanettati nella tarda serata di ieri dagli agenti delle volanti della Questura di Lecce, intervenuti dopo avere ricevuto la segnalazione da parte di un cittadino.
Il cantiere scelto dai malviventi per la loro azione criminosa sorge tra via Cimino e viale Grassi, a Lecce. È qui che, intorno alle 23 di domenica, un residente ha notato i movimenti sospetti di due giovani, uno dei quali – come segnalato dal cittadino al 113 – indossava una felpa bianca, entrambi con uno zaino in spalla, poi entrati in una minicar Aixam bianca.
Le descrizioni del soggetto e dell’auto hanno permesso agli agenti di rintracciare in poco tempo il veicolo e di fermare i due occupanti: nella minicar (intestata alla madre di Martucci), tra i piedi del passeggero, i poliziotti hanno rinvenuto immediatamente un borsone, al cui interno c’erano matasse di cavi elettrici. Pressati dagli agenti di polizia, i due hanno confessato di avere rubato altri cavi e di averli nascosti all’interno di due altri borsoni, nelle vicinanze del cantiere, per un totale di 36,4 kg di cavi elettrici in rame, nonché diversi interruttori e prese elettriche.
Nel corso dell’operazione, recuperati anche gli “attrezzi del mestiere”, tra i quali tenaglie, cacciaviti e taglierini.
Per Martucci (che fino a poche ore fa non aveva avuto problemi con la giustizia) e Moretti (già noto per reati contro il patrimonio) è scattato l’arresto per tentato furto aggravato in concorso: il primo è stato confinato agli arresti domiciliari, mentre il secondo è stato accompagnato in carcere.
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