Lo avevano minacciato già dalla scorsa settimana, ma oggi hanno materializzato il loro intento. Si sono ritrovare al Comune di Lecce per manifestare il loro sconcerto contro la decisione degli amministratori locali di tagliare il “baliatico”, il contributo messo a disposizione dal Comune per il sostegno delle ragazze madri
Si tratta di una cifra irrisoria, solo 570 euro ogni 3 mesi, eppure per moltissime delle ragazze madri, è un valido aiuto. O perlomeno lo era fino a qualche settimana fa, perché nuovi provvedimenti del Comune di Lecce, indirizzano l’amministrazione verso la sospensione del baliatico per quelle ragazze che vivono in casa dei genitori. A meno che, hanno fatto sapere dal Comune, la ragazza madre non decida di essere ospite di una casa-famiglia.
La decisione è dettata dai continui tagli per far quadrare i conti di un’amministrazione al collasso, dove non è possibile far fronte neanche alle politiche sociali. Questa mattina, le mamme in causa, sono andate a chiedere spiegazioni in Comune, si sono ritrovate nella sala delle commissioni consiliari alla presenza del presidente della Commissione per i Servizi sociali, Lucio Inguscio. Era stato chiamato in causa anche il vicesindaco già dalla scorsa settimana, nonché assessore al ramo Carmen Tessitore, la quale si era già espressa sui “criteri di accesso” agli aventi diritto nell’ambito della razionalizzazione della spesa pubblica. Questa mattina, dopo un lungo tira e molla tra le parti, agli amministratori è stata strappata la promessa di poter rivedere la posizione del Comune, subordinata ai mancati trasferimenti del governo centrale e di riuscire a far fronte agli arretrati nel frattempo accumulati ai danni delle ragazze madri.