Giornata di importati Riesami questa mattina. Dinanzi ai giudici si è discusso il ricorso per Mattia Marzano, il 21enne di Galatone, finito in carcere con l’accusa di tentato omicidio perché ritenuto responsabile del ferimento di Marco Caracciolo, dopo un violento alterco finito a pistolettate.
L’avvocato difensore dell’uomo, Roberto Aymone, ha prodotto un’ampia memoria difensiva e ha incalzato sull’inattendibilità dell’unico testimone, un ragazzo di 14 anni, che avrebbe assistito al ferimento. Il legale ha poi sottolineato come Caracciolo sia stato immediatamente dimesso e che da giorni cammina tranquillamente in macchina guidando senza problemi. La decisione dei giudici è attesa per le prossime ore. Lo scorso 31 ottobre, Marzano, dopo l’interrogatorio di convalida, venne accompagnato in carcere dopo che il sostituto procuratore lo aveva, inizialmente, confinato agli arresti domiciliari. Si è discusso anche il Riesame a carico di Luca Dattis, 30enne di San Cataldo, arrestato lo scorso 19 ottobre dai finanzieri della Compagnia di Lecce perché in una sua abitazione vennero trovati oltre 34 chili di marijuana. Più complessa questa faccenda, così come hanno anche sottolineato i suoi difensori Annagrazia Maraschio e Cristiano Solinas. Quell’abitazione e l’auto in cui è stato ritrovato lo stupefacente sarebbero state nella disponibilità di un’altra persona, quel Bellanova, originario di Cellino San Marco, coinvolto nella sparatoria in cui è rimasto ferito Davide Vadacca, lo scorso 30 ottobre. E lo stesso Bellanova si sarebbe addossato la responsabilità circa il possesso dello stupefacente, così come dichiarato dinanzi agli inquirenti e così come dovrebbe confermare anche venerdì prossimo quando verrà ascoltato dal sostituto procuratore Antonio Negro, alla presenza del suo avvocato difensore Pantaleo Cannoletta. I legali Maraschio e Solinas hanno esibito un’ampia documentazione anche fotografica per dimostrare la totale estraneità del loro assistito. In giornata si è discusso anche il Riesame dell’imprenditore Gianfranco Pati, di Monteroni, finito agli arresti domiciliari nell’ambito dell’indagine sul presunto giro di usura a Monteroni. Anche in questo caso, l’avvocato difensore Massimo Bellini ha presentato un’ampia memoria difensiva.