Nuova tappa a San Donato mercoledì 5 dicembre 2012 alle ore 19:00 per Franco Ungaro e il suo libro “Lecce Sbarocca”, Besa editrice presso la Biblioteca Comunale in Via Roma. A dialogare con l’autore Anna Grande, Presidente dell’Associazione Attiv’azioni e Carlo Marzano, docente dell’Università del Salento accompagnati dalle letture di alcuni brani del libro a cura di Fabrizio Saccomanno, attore di Koreja.
L’appuntamento è realizzato in collaborazione con la neonata Associazione Culturale Attiv’azioni che ha come obiettivo azioni di utilità sociale nei settori dello sviluppo culturale, della formazione, delle attività ricreative, sportive e della tutela della salute attraverso l’organizzazione di incontri, convegni e rassegne culturali, organizzazioni di rassegne cinematografiche, di teatro e danza, corsi di formazione ed istruzione, promozione della cultura locale, promozione dell’intercultura e di attività ricreative e sportive, rivolte a tutte le fasce di età ed iniziative per uno sviluppo locale equilibrato e sostenibile. Al termine degustazione di vini offerti dall’Azienda Candido.
Lecce Sbarocca è un percorso narrativo che parte all’inizio degli anni Settanta con l’arrivo dell’autore a Lecce da Leporano, prosegue con i suoi primi anni di studi e di militanza fuorisede e arriva ai giorni nostri:
Un po’ autobiografia, un po’ romanzo e un po’ cronaca teatrale, Lecce Sbarocca sorprende per la ricchezza degli argomenti e specialmente per lo sperimentalismo con cui frammenta il materiale narrativo, lo rimescola e lo aggrega con un piacevole disordine logico-temporale dentro una struttura aperta e mobile.
Storia e cronaca locale, pagine autobiografiche, testi di canzoni, proverbi, aneddoti, raffinate citazioni di poeti e scrittori, pagine di diario, riflessioni sul teatro e sull’arte, memorie di viaggio, racconti d’amore e di malavita a puntate, proposte culturali, italiano e dialetto si susseguono in apparente disordine in questo piccolo zibaldone, ma come le tessere di un mosaico tracciano poco alla volta l’immagine preoccupante di un Sud che non vuole o non sa rinnovarsi. Ancora una volta l’amore-odio per questa terra e questa città anima l’impegno civile e le battaglie culturali di un operatore teatrale di lunga esperienza, conosciuto e stimato in Italia e all’estero, che ancora non si è rassegnato alla logica imperante della mercificazione e del profitto e non è disposto a condividere l’idea volgare e peregrina che “con la cultura non si mangia”.