Miei cari ed affezionati lettori, quello che state leggendo potrebbe essere, forse, il mio ultimo articolo. Purtroppo, se come affermano tanti sostenitori delle teorie apocalittiche, il 21 di questo mese si realizzerà la tanto attesa profezia dei Maya, saremo costretti gioco-forza
a concludere le nostre abituali occupazioni per passare collettivamente a miglior, si fa per dire, vita. Può darsi che qualcuno, come taluni sostengono, invece di perire nella catastrofe interplanetaria potrebbe fare un balzo dimensionale in un contesto spazio-temporale differente, elevando le sue vibrazioni ad uno stato spirituale più elevato, ma in tal caso non credo che in tale salto sarebbe possibile portare seco computer, modem o altre apparecchiature informatiche. E poi, se ci si eleva spiritualmente, si potrà comunicare, magari, telepaticamente. Comunque, personalmente non penso di far parte degli “elevati” dunque, se la catastrofe avverrà, nel 99% delle probabilità non salterò.
Ma da dove viene questa profezia? I Maya hanno realmente predetto ciò? Francamente non lo so, oltretutto dubito che qualcuno sia mai stato capace di decifrare le scritture di un popolo scomparso un millennio di anni or sono e che aveva fama di essere alquanto sanguinario. Di certo in molte culture antiche esisteva la credenza che l’universo fosse soggetto a ripetuti cicli di rigenerazione, coincidenti con il moto di precessione degli equinozi che si completa, se non ricordo male, in 26 mila anni circa, anche se il contrario moto conico dell’asse terrestre lo riduce a 24 mila anni. A titolo d’esempio, secondo gli antichi Indù ad ogni ciclo, chiamato “kalpa”, corrispondeva un annientamento dell’universo ed una sua rinascita. L’unica cosa che vorrei sapere è perché deve succedere il 21 dicembre e non per esempio il 15 agosto. Forse per permettere le ultime ferie a quei pochi fortunati che hanno un posto di lavoro? Chissà, magari come consolazione suppletiva. E come sarà questa fine? Saremo colpiti da un asteroide o sepolti da un terremoto? Esploderà il sole o un gigantesco tsunami ci spazzerà via? Gli scienziati del CERN di Ginevra riusciranno a ricreare il Big Bang in laboratorio o un’armata di alieni sbarcherà su pianeta trucidandoci? Apparirà o no la bestia a sette teste dell’Apocalisse o un buco nero fagociterà la Via Lattea in pochi millesimi di secondo? Boh!!! I don’t know, je ne le sais pas.
Comunque, ad essere sincero, non mi dispiacerebbe che questo mondo finisse tra meno di una settimana, portandosi nel baratro lo spread, la crisi economica, la disoccupazione e tutti quei signori che vivono sulle disgrazie altrui, infoltendo continuamente il loro patrimonio ed il loro stomaco. L’ultimo mio desiderio, e spero venga esaudito, è quello di ridere in faccia a queste persone mentre, disperandosi, cercheranno di portarsi appresso i loro soldi, rubati, e le loro poltrone. Riderei veramente di gusto, credetemi. Passi che crepo o balzo nella quarta dimensione, tanto è poco ma sicuro li non entreranno mai, ma almeno potrò togliermi questa soddisfazione perché, in tutta sincerità, non ho paura di perire, come buona parte di coloro che non ha nulla da rimpiangere.
Vi saluto e vi do addio miei cari. Se fra una settimana non ci sarà un mio articolo vuol dire che sono perito. Se in caso contrario qualcuno di voi, sopravvissuto, dovesse vederlo, capirà che, elevandomi, sono balzato nell’altra dimensione e lo trasmetto telepaticamente.
Cosimo Enrico Marseglia