Pioggia di condanne nell’ambito del processo, in abbreviato, scaturito dall’operazione Cinemastore. Il gup Carlo Cazzella ha letto il dispositivo della sentenza poco dopo le 15 e anni e anni di carcere sono caduti sugli imputati. Uno dei presunti capi, Giuseppe Nisi, è stato condannato a 14 anni di carcere, Maurizio Briganti, a due anni, Marco Calò a 5 anni.
Gianni Dolce ad 8, Sebastiano De Angelis, a 5. E ancora, Vincenzo Minicozzi a 4 anni e due mesi, Emanuele Mininanni, a 9 anni e 7 mesi, Vincenzo Zonno, a sei anni e mezzo, Sandro Fuso, a sei anni e due mesi. Unica assolta, Cinzia Rollo, difesa dagli avvocati Giuseppe e Pasquale Corleto. In tutto erano 62 gli imputati coinvolti nell’inchiesta condotta dagli agenti della Squadra mobile della Questura di Lecce, sotto la guida dei magistrati della Direzione distrettuale antimafia. Il blitz, scattato all’alba del 24 gennaio scorso, assestò un duro colpo ai clan nati dalle ceneri della Scu, e operanti soprattutto a Lecce, con ramificazioni nel brindisino e nel Capo di Leuca, e rapporti di buon vicinato con gli altri gruppi egemoni del territorio, da Monteroni a Gallipoli. Associazione per delinquere di stampo mafioso, spaccio di droga, estorsione e gioco d’azzardo, le accuse principali contestate a vario titolo. Gli imputati erano difesi tra gli altri dagli avvocati Umberto Leo, Mario Ciardo, Paolo Cantelmo, Elio Maggio, Federico Mazzarella, Giancarlo Dei Lazzaretti, Antonio Savoia, Giovanni e Gabriele Valentini, Donata Perrone e Luigi e Roberto Rella.
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