Avrebbe costretto il figlio minore a chiedere l’elemosina nei pressi di un supermercato di Lecce e una 36enne, di origini rumene ma domiciliata nel capoluogo, è finita sul registro degli indagati con l’accusa di impiego di minori nell’accattonaggio.
Il sostituto procuratore, Giuseppe Capoccia, ha chiuso il fascicolo d’indagine e ora la donna, assistita dall’avvocato Francesco De Giorgi, ha venti giorni a sua disposizione per chiedere di essere interrogata o per presentare memorie difensive. L’episodio, così come accertato dagli agenti di polizia municipale, risale allo scorso 29 maggio. Quel giorno, la 36enne sostava per terra nelle immediate vicinanze dell’ingresso di un supermercato ed esibiva immaginette sacre mentre il figlio minorenne, posizionato sul lato opposto del market, svolgeva attività di accattonaggio. La scena non sfuggì ai caschi bianchi che, nell’immediatezza dei fatti, denunciarono la donna. L’informativa finì sul tavolo del sostituto procuratore Giuseppe Capoccia che ha chiuso le indagini, probabile preludio ad una richiesta di rinvio a giudizio per la 36enne rumena.