La Filctem Puglia denuncia quanto si sta consumando a danno dei lavoratori interessati agli “ammortizzatori sociali in deroga”, l’ Inps ha bloccato il pagamento delle indennità, per migliaia di lavoratori e lavoratrici da settembre 2012.
Vari incontri di Cgil-Cisl-Uil di Puglia non hanno prodotto nulla, un confronto finale e decisivo è programmato per il 28 gennaio prossimo presso l’assessorato al Welfare della Regione Puglia.
Per ragioni incomprensibili e meramente burocratiche si sta negando l’unico strumento di sussistenza a migliaia di persone, l’Inps sostiene che non ha fondi disponibili per il mancato trasferimento da regione e Stato di quanto ad essi compete per finanziare gli ammortizzatori.
E’ uno scandalo seguito da un comportamento di pari valore. La Filctem chiede che velocemente si provveda a liquidare le somme attese e già approvate a prescindere dai rapporti e dalle competenze e dai conflitti tra Enti e istituzioni.
Inoltre il 28 all’ incontro va colmata l’incertezza riveniente da mesi di notizie contraddittorie che ipotizzano maggiore spesa e mancanza di copertura degli ammortizzatori, con particolari difficoltà in Puglia.
La Filctem ribadisce quanto sostenuto apertamente in tutte le sedi:
a) Le risorse sono insufficienti per coprire l’ anno 2013, andrebbero incrementate per arginare gli effetti di una crisi che non si arresta;
b) Il sostegno degli ammortizzatori sociali ha permesso di evitare un impennata delle indennità di disoccupazione e aperto la possibilità di sostegni per coltivare il progetto di nuove opportunità di lavoro per persone che altrimenti sarebbero alla disperazione (ultra 50enni, Donne, giovani occupati);
c) Il monitoraggio dei soggetti interessati è fondamentale per poter equilibrare un sistema in relazione alla sua platea di usufruitori, perché temiamo che si rinnovino vecchie discriminazioni mai sopite e per improntare il tutto alla massima trasparenza.
La Filctem nelle prossime ore e nei giorni a venire, unitariamente con le OO.SS. di categoria e con Cgil-Cisl-Uil, incentiverà le pressioni sindacali, pensiamo che si debbano organizzare presidi alle sedi delle istituzioni interessate – Regione Puglia – Prefetture e Inps sollecitando il loro intervento e in particolare vanno rivendicati interventi delle istituzioni locali (Comuni e Province), finalizzati a evidenziare con documenti il disagio sociale, la disperazione delle persone e la necessità di soluzioni equilibrate e positive dei problemi che poniamo.