Un punto a Cremona è da considerarsi un buon punto come confortante è il progresso palesato dai giallorossi sul piano della grinta, dell’impegno e della determinazione. Il Lecce, non nascondiamocelo, ha sofferto; ha pagato alcune ingenuità (sciocchezze!) difensive, ma ha replicato colpo su colpo senza mai dare la sensazione della sottomissione all’avversario: un buon punto, insomma!
Due squadre indemoniate, assatanate su ogni palla fin dal fischio d’avvio; gli ingredienti per una partita pirotecnica ci sono quasi tutti: agonismo, pressing, fisicità; manca solo la precisione e un pizzico di fantasia nella dettatura dell’ultimo e del . . .penultimo passaggio. Entrambe le squadre sfiorano il gol già dai primi minuti di gioco; all’ottavo i grigiorossi, al nono Foti che non riesce a deviare un preciso taglio da sinistra; ma all’undicesimo Di Maio raccoglie in area di testa, porge a Zappacosta che in mezza girata (sporca) infila palla in fondo al sacco. E’ il gol del vantaggio che dovrebbe assicurare ai giallorossi quella dose di tranquillità venuta meno nel mese di dicembre; la manovra del Lecce è scarna, tesa all’essenziale, alla concretezza; niente passaggi inutili. La Cremonese svolge più temi, c’è varietà di interpretazione, più fantasia nel dipanare la manovra. Il gol del pareggio sembra essere nell’aria, ma non si concretizza grazie anche ad un paio di provvidenziali interventi di Benassi. La Cremonese resta in dieci uomini al 35°: Moi guadagna il secondo giallo e con esso la doccia anticipata. Anche Diniz, qualche minuto più avanti, guadagna il rosso diretto commettendo un brutto e forse inutile fallo a centrocampo. Il primo tempo, non bellissimo ma neanche da censurare, si conclude con il Lecce in vantaggio.
L’uomo ovunque è Zappacosta: tampona, pressa, riparte e si offre in zona avanzata colpendo (6°) il palo a portiere fuori causa. Ma le sciocchezze in area giallorossa sono ancora una volta in agguato! Decimo minuto della ripresa: De Rose indugia palla al piede, si fa rubare la palla e con il piede aggancia quello dell’avversario in piena area; calcio di rigore che Carlini trasforma spiazzando Benassi: 1-1 !
La partita prosegue con densità agonistica assai accentuata: numerosi falli, molti cartellini gialli; partita maschia, verrebbe da dire, con la Cremonese vicina al gol più di quanto non capita ai giallorossi che per alcuni tratti rispolverano l’antico vizio di voler risolvere tutto individualmente a discapito della coralità: è il vecchio “ghe pensi mi”.
Il Lecce soffre sulle corsie laterali lungo le quali i grigiorossi dimostrano di avere energie più fresche e dunque maggiore lucidità. A cavallo del 30° minuto il Lecce riprende in mano il bandolo della matassa del gioco creando più di una apprensione al pacchetto arretrato della Cremonese, ma le occasioni più limpide sono quelle a disposizione della squadra lombarda che letteralmente si divora un paio di gol che sembravano più facili da segnare che da sbagliare.
Si può dunque ben dire che quello guadagnato a Cremona è un buon punto, sia perchè conquistato col sudore della fronre, sia perchè la classifica ritorna a sorridere !