Shock nel carcere di Lecce, dove ieri pomeriggio è avvenuto l’ennesimo suicidio. Mohamed Abdi, un detenuto somalo di 38 anni, ha scelto il giorno dell’Epifania per farla finita: si è impiccato in una delle celle dell’infermeria.
Il cittadino somalo, in carcere per reati contro il patrimonio, si è tolto la vita nel pomeriggio, intorno alle 18. La sua salma, su disposizione del pm di turno, è stata trasferita presso l’obitorio dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Dei fatti è stato informato anche il consolato somalo in Italia, dal momento che il 38enne non avrebbe parenti nel territorio nazionale.
“Anche se immediati, i soccorsi dei pochi agenti lasciati nella programmazione dei servizio nella serata festiva di ieri, non sono serviti – così Domenico Mastrulli, vicesegretario nazionale dell’Osapp, uno dei sindacati della polizia penitenziaria – “L’Osapp condivide la recente presa di posizione esternata dall’arcivescovo di Lecce, monsignor Domenico D’Ambrosio, che nell’omelia di Natale ha parlato del sovraffollamento delle carceri pugliesi, esternando concreta preoccupazione per le pessime condizioni degli istituti di pena e della vita interna”
Carenza di uomini e donne nelle carceri. “A Lecce – continua Mastrulli – la conta sfiora e supera di giorno in giorno quota mille e 400, a Bari quota 650 e a Taranto, tra 650 e i 700 detenuti. Qui, accadono sempre fatti incresciosi che certamente gettano amarezza e sgomento su chi esternamente apprende le notizie dal calvario del penitenziario. L’Osapp rilancia la carenza di uomini e donne nell’organico nei reparti detentivi delle carceri e dei nuclei traduzioni e piantonamenti che operano sotto scorta nell’accompagnamento dei detenuti nelle aule di giustizia, per il trasferimento di sede e per urgenti ricoveri esterni”.