Mentre sta per sfumare la candidatura di Saverio Congedo nella lista Meloni (gli è stata offerta una posizione troppo rischiosa), gli ex ‘mantovaniani’ si ritrovano, in serata, per studiare strategie e individuare un nuovo riferimento. Una lunga riunione in cui ognuno ha voluto dire la sua, dalle 19 alle 22:30, all’Hilton di Lecce. C’erano tutti i riferimenti territoriali: Saverio Congedo, Simona Manca, Pasquale Gaetani, Gigi Coclite, Raffaele Capone, Pierpaolo Signore, Pantaleo Conte, Gigi Rosato e tutti i quadri dirigenti del gruppo ‘la Città’. «Ci siamo ritrovati, dopo il ritiro del nostro leader, Alfredo Mantovano, per dirci che dobbiamo andare avanti», ha dichiarato Congedo.
La storia è chiara: nessuno ha voluto seguire l’ex sottosegretario nell’avventura montiana, in molti sapevano già che sarebbe stato un «suicidio politico», e ora è venuto il momento di tenere salda la presenza nel Pdl. Serviva un nuovo punto di riferimento, un portavoce della corrente, un successore di Mantovano, ed è stato individuato: Saverio Congedo. È necessario, in questo particolare momento, tranquillizzare i vertici del Popolo della Libertà salentino.
Non ci sarà nessun ‘sciogliete le righe’: il gruppo ‘La Città’ continuerà a esistere anche senza l’ex sottosegretario. Il messaggio da mandare all’esterno è chiaro: che nessuno si azzardi a mettere gli ex mantovaniani all’angolo solo perché il loro leader ha fatto harakiri. Si pensi alla situazione del Comune di Lecce, con l’assessore Coclite che è entrato nel governo cittadino in quota Mantovano, oppure a Simona Manca in Provincia. «C’eravamo, ci siamo, ci saremo e rimarremo tutti al nostro posto», questo è il motto.
«Abbiamo fatto un’analisi – chiosa Saverio Congedo – com’è noto, il gruppo non ha seguito Mantovano: siamo rimasti nel Pdl e il gruppo esiste e non può disperdersi. Abbiamo prodotto tanto, in termini di progettuali e di consenso: sono sempre stato il primo degli eletti in questo gruppo. Manca il leader, ma la squadra c’è, è attrezzata ed è forte per affrontare le nuove sfide». Insomma il gruppo non rimarrà a lagnarsi di essere rimasto orfano, perché è già operativo: la scelta è stata fatta.
L’unica curiosità resta quella sui rapporti con l’ex leader, che alla riunione, naturalmente, non è stato invitato: sarebbe stato imbarazzante dopo che buona parte del gruppo gli ha voltato le spalle. «Credo che Mantovano non sia nemmeno a Lecce: non aveva senso invitarlo, il gruppo ha fatto un’altra scelta. Anche se credo che il suo sia un addio definitivo: tornerà in magistratura», dice Congedo con un po’ di amarezza.
Una scelta dignitosa, ma i suoi tenteranno un recupero di questa autorevole personalità per riconsegnarla alla politica? «Mantovano ha parlato chiaro: lascia la politica. Se si tenterà un recupero, lo si tenterà a livello territoriale», spiega Congedo. L’unico recupero da tentare, insomma, è quello alle regionali: possibile che il gruppo faccia, in quell’occasione, l’ultimo tentativo per convincere il Pdl a candidare l’ex leader alla presidenza della Regione Puglia. Anche se è difficile che Fitto, dopo quello che è successo, possa accettare una soluzione simile: l’ex ministro di Maglie non gradisce gente troppo “controcorrente”.