Il presidente della fondazione “Notte della Taranta”, Massimo Bray, si candida nella lista del Partito Democratico per le elezioni del prossimo febbraio. Perplessità da parte della vice presidente della provincia di Lecce Simona Manca che considera la candidatura incompatibile con la carica che ricopre, in seno ad un’associazione che dovrebbe conservare le caratteristiche culturali senza influenze politiche
“Intanto – dice subito – voglio formulare a Massimo Bray un sincero augurio per questa sua avventura politica, che sono certa vorrà affrontare con il bagaglio di esperienza e di capacità che tutti gli riconosciamo e quindi a beneficio dei cittadini pugliesi. Ho aspettato che nelle dichiarazioni successive alla ufficializzazione della candidatura ci fosse un qualche riferimento agli echi, inevitabili, che la candidatura stessa fa risuonare sul suo ruolo di presidente della Fondazione della Notte della Taranta. Ma Bray, sino ad ora, non ha voluto evidenziare quella che è una palese contraddizione tra l’esplicito impegno politico e la posizione di vertice di un organismo culturale, partecipato da enti pubblici diversi e concepito dagli stessi come strumento per la salvaguardia e la valorizzazione dell’immenso patrimonio della nostra cultura musicale popolare. Stride, infatti, che Bray, che in seno alla Fondazione rappresenta la Regione Puglia, la Provincia di Lecce, l’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina, l’istituto Diego Carpitella, si candidi a rappresentare un partito politico in Parlamento. Mi auguro che Bray voglia, a questo punto, slegare il suo nome dalla Fondazione, per il rispetto che sono certa ha nei riguardi della Fondazione stessa e soprattutto della cultura di questo territorio.
Ma – prosegue Simona Manca – la vicenda consegna alla storia anche un’altra verità, su cui spesso ho cercato di puntare i riflettori. E cioè quella di una impostazione orientata a sinistra della gestione della Fondazione e dello stesso evento della Notte della Taranta, come già l’esecuzione di “Bella Ciao” raccontò al mondo intero lo scorso agosto. Come dissi allora, né le istituzioni né la cultura devono avere colori politici, eppure la Taranta cela maldestramente questo carattere di sinistra che la Fondazione ha impresso e che la candidatura di Bray con il Partito Democratico non fa altro che confermare. Se “Bella Ciao” è stata un’inutile intrusione in uno spettacolo bellissimo, questa candidatura le assomiglia. Mi auguro e mi impegnerò personalmente a far sì che la gestione successiva a quella di Bray non sia legata a vicende partitiche e sia finalizzata esclusivamente e squisitamente a perseguire gli obiettivi per cui la Fondazione è nata”.