Populismo e leaderismo i nemici da combattere, in nome di una equità territoriale a vantaggio del Mezzogiorno. Anna Finocchiaro, capolista del Pd al Senato, ha presentato le liste dei candidati al Parlamento, questa sera alle Officine Cantelmo, insieme a Franco Cassano capolista per la Camera e Sergio Blasi presidente regionale del Pd
“L’asse Pd – Sel pone un’attenzione per il Mezzogiorno non rintracciabile in altre coalizioni soprattutto in quella tra Pdl e Lega”. La candidata numero uno al Senato, ha posto la questione meridionale come punto centrale e di forza del programma di Partito, soprattutto per l’inclusione europeista alla quale i Democratici aspirano.
Un atteggiamento imprescindibile per permettere al Paese di convivere bene all’interno dell’Unione nonostante i colossi che si aggirano nel mondo della competizione economica e produttiva. “Credo che dovremmo essere in grado, e questo è il pezzo forte del nostro programma, di proporre all’Europa il Mezzogiorno, non come luogo della difficoltà e della povertà ma come la prima frontiera europea a vantaggio dell’intera Comunità”.
La Finocchiaro ha ribadito che il lavoro è il primo punto dell’agenda Bersani per il prossimo Governo “perché saremo noi a governare” e la Puglia con la sua grande disponibilità di territorio e di capitale umano preparato e qualificato, è considerato un ricco giacimento e un banco di prova per lo sviluppo futuro. Oltre che un luogo strategico per aprire ai rapporti con tutta l’area mediterranea dal nord Africa ai Balcani. Ha invece bandito il populismo e il ribellismo, quello del massimo accentramento del potere e senza alcun progetto, tipico di alcuni movimenti pseudo politici che tuttavia ricevono larghi consensi, nel momento di maggiore disaffezione alla politica del Paese.
Sulle strategie politiche è stata evasiva, soprattutto sul dialogo con il centro di Monti dal quale esige lo stesso rispetto che il Partito Democratico dimostra per le altre coalizioni; quel rispetto che Monti non ha dimostrato, durante il suo governo, non accogliendo gli emendamenti che proponevano il divieto dell’uso dei derivati nelle banche, con i quali si sarebbe evitato lo scandalo di MPS, venuto a galla in queste ore. Ha declinato ogni responsabilità l’esponente del Pd, sulla vicenda che rischia di coinvolgere anche il Partito, “siamo del tutto estranei, c’entrano i rapporti tra la banca e gli enti locali, sappiamo che il Monte dei Paschi di Siena è fortemente ancorato ai legami con il territorio”.
La candidata che ha superato il test primarie a Taranto, ha commentato il problema dell’Ilva come una strettoia dalla quale si deve uscire al più presto: , “non è possibile a Taranto come in altre parti d’ Italia, che la produzione e il lavoro siano messe in contrasto con la salute pubblica”.
Nella sala strapiena, tanti sono stati i consensi anche per gli altri interventi di Blasi e Cassano, quest’ultimo ha parlato di un ventennio in cui il Sud è scomparso dall’agenda politica, dove invece deve ritornare ad occupare un posto di rilievo mentre Blasi ha commentato l’operato degli avversari politici inclini, con le loro liste, a quel baricentrismo tante volte dagli stessi criticato.
Non è mancata la mensione finale dei candidati Pd a Camera e Senato presenti in sala: Massimo Bray, Teresa bellanova, Loredana Capone, Salvatore Capone, Fritz Massa, Cosimo Durante, Cosimo Casilli, Paolo Foresio, Pier Luigi Bianco, Agnese Manca, Romina Alemanno, Sandra Antonica, Maria Teresa Bardoscia.