Sarebbe eufemistico credere fosse soltanto nell’aria, ma di mister Toma alla guida del Lecce è stato un tormentone e un vociare pneumatico che, prima o poi, avrebbe dovuto avere un riscontro plausibile. Questa volta ha avuto ragione la piazza: Antonio Toma è il nuovo allenatore del Lecce e succederà all’esonerato Franco Lerda.
Solo più avanti capiremo se la scelta dei Tesoro sarà stata un fatto di cuore o di portafoglio, ma con ogni probabilità la decisione di affidarsi a Toma riscuoterà i maggiori consensi della tifoseria. L’esonero di Lerda scaturito dall’ennesimo scivolone maturato in quel di San Marino e costato poi la vetta della classifica a beneficio del sorprendente Trapani, ha scatenato il fenomeno del “toto allenatore” con Toma, Papadopulo e Cagni in pool position. Le strabilianti prestazioni della “Berretti” e il vantaggio di conoscere l’ambiente giallorosso hanno fatto pendere l’ago della bilancia dalla parte dell’ormai ex tecnico della primavera.
Considerate le 15 vittorie in altrettante partite ottenute alla guida del “Lecce baby” condite da 74 reti realizzate e appena 10 subite, la scelta della società potrebbe definirsi azzeccata e provvidenziale. Tuttavia, il salto dalla primavera alla prima squadra si spera non si riveli l’anello debole per la nuova guida tecnica, il quale, paga in fatto di esperienza a cospetto di allenatori più navigati e abituati a certe pressioni. La presa di coscienza della famiglia Tesoro e il conseguente esonero di Lerda ha messo in discussione il progetto estivo tracciato dalla nuova dirigenza di Spinazzola.
Le profonde spaccature nello spogliatoio e le fazioni createsi al suo interno durante l’anno sono state fatali per l’allenatore piemontese, che lascia al buon Toma il compito di raccogliere i cocci di una gestione fallimentare nel periodo cruciale della stagione. Sarà impresa ardua ricompattare un gruppo che remi verso la promozione in cadetteria dinanzi a manipoli di giocatori ottenebrati da interessi personali e non più dal bene comune della squadra.