Tuglie, un comune dell’entroterra salentino con una storia che parla di amore incondizionato per gli animali e al tempo stesso di tanta, troppa indifferenza. Le istituzioni, quelle mancano spesso all’appello in fatto di animali ma è l’uomo, sopra ogni cosa, l’animale che in sé, dobbiamo temere di più, in tutte le sue sfaccettature
più infime; quello che riesce a trasformare l’essere umano in ignobile essenza è la violenza e la non curanza nei confronti del fedele amico dell’uomo. Decine di cani abbandonati alle porte del comune rappresentano la faccia scura di una medaglia il cui risvolto vede protagoniste tre donne: Giuseppina, Rosanna e Marina, cuore pulsante di un’intensa attività di amore e impegno per gli animali in difficoltà, una vita dedicata alla loro tutela affinché anche il più triste dei giorni, raffigurato dall’abbandono, possa prima o poi vedere la luce nella speranza che la vita non sia dietro le sbarre dei box improvvisati da queste instancabili volontarie.
Due terreni, uno di proprietà e l’altro generosamente prestato alla causa, ospitano circa trenta cani di cui le volontarie si prendono amorevolmente cura. Nonostante le difficoltà economiche, gli animali vengono ogni giorno nutriti e assistiti, due ospiti sono curati per la leishmaniosi, le cui medicine vengono spesso offerte dai donatori di Rimini e Milano che rendono un grosso aiuto anche in fatto di vaccini e farmaci generici.
Quello che spinge le volontarie a sacrificare il proprio tempo, il proprio denaro e la stessa vita privata è un sincero sentimento di amore e rispetto per quei cani che, se ignorati, finirebbero nei canili di competenza dei comuni di Uggiano e Otranto, dove diventerebbe difficile occuparsi di loro nell’ottica di libertà e attenzione che contraddistingue il loro modo di amare gli animali. Gli ospiti dei rifugi creati sono infatti lasciati liberi di correre tutte le mattine per diverse ore, sotto stretto controllo ma con gioia e festosità, degli animali soprattutto. La spensieratezza delle felici ore del mattino non permette tuttavia di mettere in secondo piano la grave situazione che affligge queste strutture, fatiscenti e bisognose di adeguate attrezzature per mettere in sicurezza gli animali e per rendere più agevole il servizio nei loro confronti.
Questo è l’appello accorato che Giuseppina, Rosanna e Marina fanno a tutti coloro sensibili all’argomento, tutto può tornare utile: crocchette, ciotole, coperte, vecchi indumenti o attrezzature.
Le adozioni sono fondamentali, la struttura è sempre in piena attività e numerosi sono gli abbandoni nella zona.
L’invito è rivolto anche alle istituzioni, affinché un aiuto concreto venga rivolto alla situazione appena descritta.