Da Nord a Sud, alle elezioni delle 24-25 febbraio, andranno ai seggi tanti disoccupati e cassaintegrati. Non solo come cittadini, a votare, ma anche ‘al lavoro’, come scrutatori.
Tra boom di cassa integrazione, disoccupazione e aziende chiuse, le commissioni elettorali di diverse amministrazioni comunali hanno deciso, nella composizione dei seggi, di dare una ‘corsia preferenziale’ a quanti hanno difficoltà economiche. E che potranno così ricevere dallo Stato circa 150 euro per poco più di due giorni di lavoro. Elezioni ‘sotto il segno della crisi’, ad esempio, a Lecce. “Nel giorno della riunione della commissione elettorale -dice a Labitalia Luciano Battista, assessore allo Sviluppo economico al Comune di Lecce e presidente della commissione elettorale comunale- si sono presentati circa 40 ragazzi, iscritti all’albo degli scrutatori, che hanno chiesto, sottolineando le loro condizioni di precarietà economiche, di essere iscritti nelle liste degli scrutatori per queste elezioni. E visto che la linea seguita dalla commissione elettorale e’ stata quella di dare priorità ai giovani, e in condizioni di precarietà economica, li abbiamo inseriti nelle liste”. E, tiene a ribadire Battista, tutto e’ stato fatto secondo la legge. Anche perche’, spiega, “la legge non prevede un criterio nella scelta degli scrutatori ma lascia libertà di scelta alla commissione, che ha l’unico vincolo di dover scegliere all’unanimità”. “Naturalmente possono fare gli scrutatori solo coloro che sono iscritti nell’apposito albo, a cui ci si puo’ iscrivere ogni anno a novembre”, precisa.