I carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe) di Lecce hanno acquisito documentazione durante un sopralluogo al poligono di Torre Veneri, sulla strada provinciale che collega Lecce alla Marina di Frigole, gestito dalla Scuola di Cavalleria e utilizzato per le esercitazioni delle Forze armate e di polizia.
Il sopralluogo e’ stato disposto dal sostituto procuratore presso il Tribunale di Lecce Elsa Valeria Mignone, titolare di un fascicolo d’inchiesta aperto in seguito a segnalazioni e denunce di numerose associazioni sul possibile utilizzo di armi tossiche nelle esercitazioni. Tra i documenti acquisiti dai carabinieri, c’e’ anche una copia della relazione conclusiva della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito, depositata lo scorso 9 gennaio, nella quale il poligono leccese e’ inserito tra i siti in cui ci sono situazioni da approfondire. Obiettivo dell’inchiesta e’ di verificare il meccanismo alla base delle esercitazioni, ovvero se nell’area di Frigole siano state utilizzate armi all’uranio, cosi’ come sembrerebbe emergere da una serie di accertamenti eseguiti sino ad oggi, se l’eventuale utilizzo di uranio abbia contaminato la zona circostante il poligono, oltre all’area di mare, e se la stessa zona sia stata o meno bonificata.