Oggi il tema del Conclave è ritornato in auge dopo le dimissioni di Benedetto XVI e la conseguente elezione di Francesco a pontefice. Ben pochi, tuttavia, sono a conoscenza di un potere di veto esercitato da alcuni sovrani europei, tendente a proibire l’elezione di pontefici mal visti. Il diritto in questione si chiama “Ius Exclusivae”, Diritto di Esclusiva, e nel corso della storia è stato esercitato dai sovrani di Francia e Spagna, nonché dagli imperatori del Sacro Romano Impero e d’Austria. In termini pratici, l’esclusiva consisteva nell’imporre al cardinale della corona, cioè il cardinale rappresentante la casa reale in questione, di notificare ai porporati riuniti in conclave che un determinato candidato papale era sgradito al sovrano, rendendo in tal modo difficile, o addirittura impossibile, la sua elezione. L’ultima volta in cui tale diritto di veto fu fatto valere, fu al conclave del 1903, quando l’Imperatore d’Austria Francesco Giuseppe oppose la sua esclusiva all’elezione del cardinale Mariano Rampolla del Tindaro, Segretario di Stato del defunto papa Leone XVIII e principale favorito.
In realtà il cardinale Rampolla era notevolmente coinvolto in affari diplomatici e politici fra i vari Stati europei. Se la Francia nutriva un certo interesse nei suoi confronti, per contro l’Austria ne era totalmente ostile. Durante i primi scrutini, il cardinale Rampolla sfiorò più volte la sua elezione a pontefice, sino a quando il cardinale della corona austriaca Jan Puzyna, Principe Vescovo di Cracovia, non manifestò ad alcuni colleghi la volontà dell’imperatore di interdire una possibile sua elezione. In linea di massima, tuttavia, nessuno volle prendere in seria considerazione la questione. Si giunse così al 2 agosto 1903 quando, durante lo scrutinio, il cardinale Puzyna si alzò in piedi, chiedendo la parola, e lesse un foglio di carta, in latino, la cui traduzione era:” Mi faccio onore, essendo stato chiamato a questo ufficio da un ordine altissimo, di pregare umilissimamente Vostra Eminenza, come Decano del Sacro Collegio degli Eminentissimi Cardinali di Santa Romana Chiesa e Camerlengo di Santa Romana Chiesa, di voler apprendere per sua propria informazione e di notificare e dichiarare in modo ufficioso, in nome e con l’autorità di Sua Maestà Apostolica Francesco Giuseppe, Imperatore d’Austria e Re d’Ungheria, che, volendo Sua Maestà usare un antico privilegio, pronuncia il veto d’esclusione contro l’Eminentissimo Signor Cardinale Mariano Rampolla del Tindaro”. Nonostante lo stupore dei cardinali, l’esclusiva fece il suo effetto, infatti Rampolla perse gli appoggi favorevoli e venne eletto il cardinale Giuseppe Sarto, Vescovo di Venezia, che assunse il nome di Pio X.
Il nuovo pontefice, dopo la sua elezione, provvide ad abolire il diritto di esclusiva, mentre Rampolla fu mantenuto sino al novembre successivo nella carica di Segretario di Stato, prima di essere sostituito col cardinale Rafael Merry del Val.
Cosimo Enrico Marseglia