Verrà conferito nei prossimi giorni l’incarico ad un ingegnere informatico di scremare il contenuto dei messaggi contenuti nelle memorie dei telefonini sequestrati a Luciano Liuzzi, 36 anni, di Brindisi, residente a Squinzano, Giovina Vitale, 43 anni, originaria di Surbo e Alessandra Bruni, 22 anni, di Squinzano. I tre sono stati iscritti sul registro degli indagati con le accuse di omicidio aggravato dalle modalità mafiose e favoreggiamento corredato dall’articolo sette per la scomparsa di Luca Greco e Massimiliano Marino, di 38 e 34 anni, rispettivamente di Squinzano e San Donaci. Si tratta, in ogni caso, di un atto dovuto da parte della Procura per consetire di avviare un accertamento. In giornata il sostituto procuratore Giuseppe Capoccia ha notificato gli avvisi agli indagati. Gli inquirenti, con l’analisi dei telefonini, intendono accertare il contenuto dei messaggi, un’operazione “random”, ossia dagli esiti poco chiari. Non è infatti sicuro che il perito possa “riesumare” messaggi sepolti nella memoria. In ogni caso, si tratta di un atto indispensabile per le indagini. Gli inquirenti, (al lavoro ci sono il sostituto procuratore Giuseppe Capoccia, i carabinieri della Compagnia di Campi Salentina e i colleghi del Nucleo Investigativo di Lecce), confidano di poter intercettare un qualche nome con il quale i due scomparsi si sarebbero dovuti incontrare e riannodare le ultime ore di vita di Greco e Marino prima che le loro vite svanissero nel nulla. Gli scenari attorno alla loro scomparsa sono in continua evoluzione. Gli equilibri all’interno della criminalità del Nord Salentoi sempre fervida sono considerati fluidi e suscettibile di cambiamenti. Premesse indispensabili per comprendere quanto sia incerto lo scenario in cui è maturata la scomparsa di Greco e Marino. In particolare Greco è stato notato in alcune occasioni insieme a quel Salvatore Milito finito in manette per il tentato omicidio di Marino Manca e Luca Greco. Dai risvolti investigativi, però, si scopre che lo stesso Greco comunicava via sms con la convivente di Manca. Al riguardo gli inquirenti spaziano su vari fronti e non procedono ritenendo che i vari gruppi abbiano assetti ben definiti e rigidi. Si ragiona, invece, sull’idea che personaggi di piccolo spessore come Greco e Marino potessero giocare su più tavoli, ora con una ora con l’altra fazione sicuri di poter godere di un’impunità assoluta. Facendo leva su questa sicumera, i due scomparsi, secondo gli inquirenti, avrebbero potuto giostrare su più fronti. Fino a quando, però, al momento solo un’ipotesi, un banco sia improvvisamente saltato scatenando una furibonda reazione.
Francesco Oliva