Dopo due mesi di apparente calma, il passare delle ultime 24 ore a Squinzano è tornato ad essere scandito da colpi a ripetizione. Di scena, ma anche di pistola. Con un finale tradottosi in forma di manette, scattate oggi ai polsi di Luca Greco, 41 anni, un passato connotato da precedenti di polizia e penali per delitti contro la persona e in materia di armi e stupefacenti,
ma anche eventi clamorosi e gravi di cronaca come il grave accoltellamento subito l’8 settembre scorso nella sua casa nelle campagne di Trepuzzi. Greco è stato arrestato oggi dai Carabinieri della Stazione di Squinzano, al termine di un’indagine durata poche ore e condotta con la collaborazione del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Campi Salentina e il Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale CC Lecce. L’accusa: aver commesso una minaccia amano armata ai danni di un altro noto malavitoso squinzanese, quel Sergio Notaro già assurto alle cronache della criminalità organizzata locale. Tutto si sarebbe svolto intorno alle 13.30 di stamane, nella periferia della località nord-salentina. Il Notaro, infatti, mentre si accingeva a entrare in un panificio, sarebbe stato avvicinato da una Mini Cooper guidata proprio dal Greco che, affiancato il primo, gli avrebbe puntato contro una pistola e lo avrebbe minacciato di morte. Dopo un primo momento di sorpresa, l’aggredito avrebbe però tentato di reagire e disarmare il Greco che, perciò, sarebbe ripartito a forte velocità per dileguarsi; il tentativo di inseguimento inscenato dal Notaro stesso con un mezzo guidato da un suo accompagnatore non avrebbe sortito effetto. La scena, avvenuta in pubblico, ha indotto un testimone ad allertare i Carabinieri di Squinzano che, insieme ai colleghi del Nucleo Investigativo di Lecce, si sono messi sulle tracce del Greco, infine raggiungendolo presso un’abitazione in cui al momento vive con i propri genitori. La perquisizione effettuata ha consentito di trovare, in una camera da letto, una cartuccia per pistola cal. 7,65, nonché uno caricatore vuoto per pistola cal. 9×21. La notizia dell’aggressione armata e delle minacce di morte, nonché l’accertata detenzione (non denunciata) della cartuccia e del caricatore sono valse per Luca Greco l’arresto in flagranza di reato per porto illegale di arma comune da sparo e detenzione illegale di parti di armi comuni da sparo e di munizioni, oltre che la denuncia appunto per minaccia aggravata, con traduzione presso la Casa Circondariale di Borgo S.Nicola disposta dal dott. Giuseppe Capoccia, Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce. Ignoti i motivi di quel gesto. Ma questo evento, già clamoroso in sé per i personaggi coinvolti, come detto è giunto al termine di una sequenza altrettanto clamorosa di eventi. Tutto è cominciato ieri sera, intorno alle 23, quando una chiamata anonima alla Centrale Operativa di Lecce ha segnalato che qualcuno, non meglio identificato, aveva sparato colpi di pistola all’indirizzo di un’auto e di una abitazione nella disponibilità sempre di Sergio Notaro, a Squinzano. L’intervento immediato di una pattuglia del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia CC Campi Salentina ha permesso di trovare, dopo pochi minuti di ricerca, una Mercedes Classe A parcheggiata nei pressi della zona absidale della locale Chiesa Madre, in Piazza Monsignor Leone. Lo sportello lato guida, il parafango anteriore, il cofano anteriore e il parabrezza erano disseminati di 11 fori di proiettile, con conseguenti danni anche agli interni raggiunti dai colpi. Sul selciato del piazzale circostante, inoltre, erano disseminati 11 bossoli cal. 9×21, residuo dell’esplosione dei colpi di pistola all’indirizzo dell’auto. Mentre si stava attivando per isolare la zona e attendere rinforzi per le operazioni di sopralluogo, l’equipaggio ha notato sopraggiungere nella piazza un Alfa Romeo 147 con due uomini a bordo, dai volti familiari. Si trattava in effetti di D.S.C. e P.C.E., trentenni, personaggi assai noti alle Forze dell’Ordine. La loro presenza così ravvicinata alla scena della sparatoria ha insospettito i militari, che con il supporto di altre pattuglie di Carabinieri giunte nel frattempo da Campi Salentina hanno deciso di effettuare a loro carico una perquisizione personale, veicolare e domiciliare. Proprio quella sull’auto ha dato risultati, vista che i militari hanno trovato un tamburo da revolver, parte di arma da sparo di cui è vietato il porto non autorizzato in luogo pubblico: cosa che, alle prime ore dell’alba, dopo lunghi interrogatori, è valsa ai due uomini la denuncia in stato di libertà per porto illegale di parte di arma da fuoco. Altro particolare non sfuggito agli investigatori, il fatto che sull’Alfa fosse trasportata anche una bottiglia contenente oltre un litro di benzina, senza plausibile motivo. Anche su tale fattore si sta concentrando l’attenzione del NORM di Campi e della Stazione di Squinzano. La Mercedes crivellata è stata invece sequestrata per essere sottoposta a rilievi da parte del personale specializzato del Reparto Operativo di Lecce. Di mezzogiorno di oggi, invece, è stata la scoperta relativa a un’abitazione che il già detto Notaro sta allestendo in via XXV luglio. Sul prospetto frontale e su un cancello metallico interno, ben evidenti, c’erano otto fori da proiettile, appena mascherati dal tentativo di riparazione a botta di stucco. Sul suolo antistante, altrettanti bossoli cal. 7,65 erano stati notati dagli operai al lavoro in quel cantiere e sono stati poi recuperati dai militari squinzanesi. Proprio il dato dei calibri pone orta un interrogativo agli investigatori. Considerato che tutti i fatti gravitano intorno alla figura di Notaro e che i calibri dei colpi esplosi contro la Classe A e la casa di quell’uomo corrispondono a quelli del materiale di arma e munizionamento trovato nella perquisizione a carico di Luca Greco, è ipotizzabile che gli accadimenti siano tutti connessi? La risposta, forse, nei prossimi atti d’indagine.
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