Truffa con i master e la Procura presenta un conto piuttosto salato. Alessandro Assiro, 42enne di Lecce, è stato condannato a tre anni e mezzo di reclusione con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato. Assiro è stato anche interdetto dai pubblici uffici per cinque anni e incapace di contrattare con la pubblica amministrazione per due anni. L’imputato, inoltre, è stato condannato al pagamento dei danni patrimoniali in favore della Regione Puglia, quantificati in complessivi 900 mila euro. La visione 2000, nella persona del suo legale rappresentante, invece, è stata condannata alla sanzione pecuniaria di 206 mila e 400 euro nonché alle sanzioni interdittive per la durata di due anni di contrattare con la pubblica amministrazione. E’ stata disposta anche la confisca di tutti i beni immobili della Vision. Inoltre il giudice ha disposto la trasmissione degli atti al pubblico ministero per le eventuali determinazioni nei confronti dell’avvocato Massimo Basurto, un discente che si sarebbe avvalso dei master così come Flavio Carlino, e Salvino Tarantini, tutti tacciati di falsa testimonianza. Il sostituto procuratore Imerio Tramis aveva chiesto tre anni di carcere mentre l’avvocato difensore, Flavio Santoro, nel corso della sua arringa, aveva sottolineato come il suo assistito si dovesse ritenere solo un socio della Vision ma che non avrebbe mai espletato attività atte a suffragare ipotesi di reato. Assiro non avrebbe fatto nulla in concreto per far cadere in tranello la Regione ammesso che la Regione ci sia caduta ma, secondo l’avvocato, l’Ente Regionale doveva presiedere alla verifica di tutti i requisiti che erano richiesti per accedere ai bandi di accreditamento. E se la Regione non ha espletato o ha fatto male questa attività, ha sottolineato il legale di Santoro, qualche irregolarità si poteva anche commettere. Ma da qui a dire che ci sia stata una truffa organizzata ai danni della Regione sarebbe stato assolutamente impensabile. Assiro, in sostanza, avrebbe ricoperto un ruolo marginale, occupandosi dell’organizzazione logistica dei corsi e nemmeno della organizzazione di passaggi di documentazione. Il giudice monocratico, Silvia Minerva, è stato di parere opposto e ora l’avvocato difensore Flavio Santoro, annuncia di voler appellare la sentenza.
Francesco Oliva