E’ stato approvato, ieri sera, il bilancio della Cooperativa di garanzia «L’Artigiana». L’esercizio 2012 si è chiuso in attivo, come quelli precedenti.
Le garanzie prestate (al 31 dicembre 2012) ammontano a 43.096.597 euro, contro i 31.824.174 euro del 2011. L’incremento è di 11.272.423 euro, pari al 35,4 per cento in più. Una percentuale in controtendenza rispetto a quella registrata, nello stesso periodo, dagli istituti bancari che hanno «tagliato» e continuano a ridurre, sempre di più, gli impieghi verso la clientela.
Dalla fine del 2011 alla fine del 2012, infatti, i prestiti erogati alle imprese della provincia di Lecce sono diminuiti del 2,8 per cento: da tre miliardi 984 milioni a tre miliardi 873 milioni (elaborazione su dati Bankitalia).
Rinnovo cariche. Al termine dell’assemblea di ieri, sono state rinnovate le cariche sociali. Il presidente Corrado Brigante, alla guida della cooperativa dopo la scomparsa del commendatore Raffaele Pozzi, è stato riconfermato all’unanimità. Assieme a lui, fanno parte del consiglio di amministrazione la vicepresidente Regina Lucia Gorgoni e i consiglieri Dino Turlizzi e Luigi Derniolo.
Soci. Nel corso dell’anno, si sono iscritti 790 nuovi soci e se ne sono cancellati appena 259. Il saldo è positivo di 531 unità, per un totale di 7.080 soci (nel 2011 erano 6.549).
Capitale sociale. E’ salito da 6.041.174 a 7.275.700. L’incremento è di 1.234.526, pari al 20,4 per cento.
«L’approvazione del bilancio è motivo per me di grande soddisfazione. Ma questi sono solo numeri» – commenta il presidente Brigante. «La nostra cooperativa si fonda su valori veri e profondi». Su tutti, «la fiducia della cooperativa verso i propri soci che ricambiano incondizionatamente. Questo “bilancio morale” vale più delle cifre e dei finanziamenti concessi in tanti e tanti anni».
Dal 1958 (anno di costituzione) ad oggi sono state avviate e concluse più di 50mila operazioni di prestito, per un importo complessivo di oltre 250 milioni di euro.
«In questo modo – spiega Brigante – abbiamo aiutato migliaia di artigiani che hanno potuto crearsi un futuro, incrementando la propria attività e, di questo, ne siamo veramente orgogliosi. A noi si sono rivolti lavoratori di grandi capacità. Persone straordinarie che, però, non avevano nulla. A volte – sottolinea – non possedevano neppure la casa in cui abitavano, né il laboratorio dove lavoravano. Erano persone semplici che meritavano di avere un’opportunità. Noi gliela abbiamo data e, tuttora, nonostante la grave recessione, vogliamo continuare a dare agli imprenditori in difficoltà o intenzionati a fare sviluppo una speranza che il mondo bancario sembra non voler dare ormai più».