Verrà giudicato, in abbreviato, il prossimo 8 luglio Pierangelo Patrizi, il 43enne leccese, finito nei guai per un presunto commercio di viagra adulterato ceduto sul web. E’ quanto deciso dal gup Annalisa De Benedictis che ha accolto l’istanza dell’avvocato difensore Riccardo Giannuzzi. L’uomo venne anche arrestato il 3 giugno del 2010 dai carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e dopo una settimana di carcere ottenne i domiciliari per poi tornare in libertà. L’operazione fu ribattezza “Farmastore” e venne rifinita con altre quattro ordinanze di custodia cautelare, oltre a 206 ulteriori indagati su tutto il territorio nazionale. Secondo gli inquirenti, alla base di tutto vi sarebbe stato un traffico illecito di prodotti medicinali, fra cui viagra, contraccettivi e anabolizzanti, con principio attivo molto ridotto oppure assente. Nel corso delle indagini, però, la difesa dimostrò che Patrizi non aveva alcun collegamento con gli altri indagati e, per questo, il fascicolo finì sul tavolo del magistrato Carmen Ruggiero.
F.O.