Aki Kaurismaki è a Lecce, ospite d’onore del XIV Festival del Cinema Europeo. Tra i più grandi registi finlandesi, Premio Speciale della Giuria a Cannes 2012 per “L’uomo senza passato”, Kaurismaki si presenta affabile ed ironico all’incontro con i giornalisti.
« Sono più di un regista, al servizio del cinema che ha condizionato la mia vita» ha detto maneggiando una sigaretta elettronica . Il suo compito, spiega, è raccontare la verità, come insegna Zavattini, entrando nei personaggi e nelle loro esistenze. Un bravo regista racconta infinite volte le varianti di una stessa storia, nel suo stile. Senza paura.»
Il regista noto per ““Leningrad Cowboys” parla a ruota libera di film, di attori , di altri registi. Cita “L’age d’or”, tra le opere che più lo hanno colpito, alla quale ha dedicato un saggio di 36 pagine « l’ho studiato veramente bene, mi piaceva» commenta « insieme a Nanuk l’eschimese ha indirizzato la mia carriera. Le ho viste durante un doppio spettacolo». Cinefilo onnivoro passa dal realismo tipico del documentario al surrealismo.
Poco attento ai film di oggi ma attratto dal cinema muto, non sopporta i divi alla Brad Pitt. A suo dire sono il frutto degli effetti speciali. Non sono veri. Kaurismaki nei suoi attori, cerca la capacità di esprimere pensieri ed emozioni. Quando trova quello giusto, se lo tiene stretto: « Se è bravo perché cambiarlo». Si riferisce a John Wayne, che un po’ rivede in Benigni: « li vedo come fratelli separati alla nascita».
Ironizza sulla possibilità di girare un film in Italia: « dopo aver assaggiato un po’ di vino salentino sto pensando di fare un film in Puglia». E torna a Benigni: « Lo sceglierei come protagonista. Il mio problema è la lingua, non vado oltre l’italiano turistico. Un’altra cosa che non mi è chiara è se in un film italiano bisogna parlare molto o stare zitti. Se lo faccio . ».
In attesa di trovare una nuova sceneggiatura, Kaurismaki a Lecce incontra gli appassionati, nella sala 1 del Multisala Massimo, prima della proiezione del suo ultimo film “ Miracolo a Le Havre.
Finita la conferenza si gode un caffè, una chiacchierata con Barbara Buscè in visita al Carlo V e la mostra fotografica a lui dedicata all’interno del castello. “ Ombre del passato”, il titolo a cura di Massimo Causo.
Eliana Degennaro