glioIl Pd ha volte è un partito di “cani sciolti”: molti parlano fuori dalla linea stabilita. Le dichiarazioni di Alfonso Rampino sulla scelta di Maniglio, che comunque non accetterà di fare il traghettatore, non sono piaciute ai vertici del Pd salentino. Nel pomeriggio di domani è fissata una nuova rovente assemblea provinciale, ma sembra che ci sia l’intenzione di rinviarla. Rampino ha polemizzato sulla scelta del consigliere regionale di Squinzano, non per le qualità personali, ma perché si sarebbe trattato del solito metodo si selezione senza discussione interna.
Questa visione viene smentita dal alcuni democratici che puntualizzano: «Il mandato dell’assemblea è pieno ed è conferito a Cosimo Durante e ad Alberto Maritati: loro hanno individuato legittimamente Maniglio, anche se i problemi di carattere personale lo spingeranno a rifiutare”. La scelta, inoltre, come hanno chiarito in molti ha una ratio molto chiara: necessario selezionare qualcuno che non abbia in testa di coltivarsi degli orticelli in vista di una sua candidatura. L’uscita di Rampino ha fatto imbestialire molti colleghi di partito, che si sono chiesti a nome di chi parla e, soprattutto, perché vuole fare ancora del male al partito.
Alfonso Rampino, invece, si difende e parla di uscita costruttiva: “È necessario che tutte le scelte del Pd siano più partecipate”