I lavoratori dell’ospedale Sacro Cuore di Gesù hanno deciso di presidiare l’U.O. di Ostetricia – Ginecologia, manifestando il proprio disappunto per le incognite sul destino del presidio ospedaliero di Gallipoli, con il supporto anche dall’Associazione Sacro Cuore di Gesù Ospedale dell’Arco jonico salentino. La protesta tende a mettere in rilievo “le deficienze di una programmazione sanitaria che, nella provincia di Lecce, presta il fianco a numerosi interrogativi e critiche in merito a scelte che hanno giustificazioni artificiose”.
Gli “addetti ai lavori gallipolini non si rassegnano alla chiusura del reparto di ostetricia e ginecologia. L’associazione presieduta da Giacinto Scigliuzzo ha vergato un comunicato tagliente che si rivolge ai vertici regionali, colpevoli di simili scelte: “La difesa del diritto alla salute delle donne nella delicata fase della gestazione e del parto, la difesa del diritto alla salute in situazioni di urgenza, quali possono essere le situazioni acute che necessitano di assistenza cardiologica specialistica ed intensiva. Il rammarico è quello di non vedere valorizzata una struttura in grado di offrire molto di più, anche il doppio dei posti letto attualmente assegnati dal piano di rientro, ponendosi come unico punto di riferimento del territorio jonico salentino della provincia di Lecce”.
Secondo la visione di associazioni e comitati contrari alla chiusura del reparto “lo sviluppo e l’implementazione di servizi nell’Ospedale jonico consentirebbe anche il decongestionamento delle molteplici attività del principale ospedale della provincia, il “Vito Fazzi” di Lecce”. Non vengono risparmiate accuse nel comunicato: “Queste ed altre situazioni, tra cui la scelta, miope, di costruire un nuovo ospedale da 400 posti letto nell’area adriatica, testimoniano un interesse politico a privilegiare determinate realtà per calcolo elettoralistico.L’obiettivo che ci si prefigge è quello di rivedere, nel nuovo piano sanitario regionale, tutte le incongruenze delle attuali previsioni, riscrivendo una mappa diversa dell’assistenza territoriale ospedaliera in Provincia di Lecce”. Sindacati, associazioni e lavoratori, supportati da alcuni amministratori, dichiarano battaglia fino a quando l’assessore Gentile e tutti i vertici regionali non decideranno di incontrarli e di aprire il dialogo.