E’ durissima la sentenza dei giudici dalla prima sezione del Tribunale di Lecce, nell’ambito del processo nato dall’inchiesta relativa ai «premi» dei Boc (buoni ordinari del Comune). Cinque anni e mezzo di reclusione sono stati inflitti all’allora dirigente comunale del settore economico e finanziario, Giuseppe Naccarelli, oggi all’Ufficio Patrimonio, che rispondeva di abuso d’ufficio e falso; 4 anni e mezzo all’ex assessore Ennio De Leo che rispondeva solo di abuso d’ufficio. Per entrambi, il collegio, presieduto dal giudice Stefano Sernia, ha aggiunto l’accusa di concorso in peculato. “E’ una pazzia!- ha commentato a caldo l’ex assessore De Leo- E’ stata aggiunta alla penultima udienza del processo un’accusa, da cui non abbiamo avuto modo di difenderci. Aspettiamo di leggere le motivazioni della sentenza”.
Tutti e due gli imputati sono stati condannati, inoltre, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, e al pagamento di un milione di risarcimento danni nei confronti del Comune di Lecce.
Una sentenza, arrivata dopo quattro ore di camera di consiglio, che supera di gran lunga le condanne invocate dal sostituto procuratore Francesca Miglietta. Un anno e mezzo di reclusione era stato richiesto per Naccarelli; uno per De Leo.
E’ stato invece assolto, perché il fatto non costituisce reato, uno dei componenti dello staff, Lucio Stefanelli, accusato di violenza privata e calunnia nei confronti di un altro dirigente comunale. Un episodio relativo ad una discussione nata al margine dell’inchiesta. Per lui la Procura aveva invocato un anno e 4 mesi di reclusione.
Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni.