Tutto è partito da una scheda per slot modificata, sequestrata in un bar del tarantino, ma il fenomeno potrebbe coinvolgere l’intero territorio nazionale. Sono 68 in tutto, divisi in 14 regioni, i comuni interessati dal blitz, che la guardia di finanza di Lecce sta conducendo, insieme ad altri 50 equipaggi, finalizzato al sequestro della scheda incriminata, riproducente il gioco “Tesori d’Oriente”, facente parte delle cosiddette “new slot”. Il gioco, prodotto dalla “Slot play”, azienda con sede legale in Calabria ed una operativa nel Bresciano, è commercializzato dalla “Play One” di Racale, non nuova ad episodi simili (nel settembre del 2011, finì in un’altra inchiesta della Finanza), e gestito dalla “Fantasy bet” di Galatina.
Le schede in questione, modificate artatamente, consentivano di diminuire la percentuale di vincita (fissata per legge al 75% delle giocate), permettendo così un illecito guadagno ed un danno alle casse dello Stato – mediante l’evasione delle tasse da pagare sulle vincite – ancora da quantificare, ma che, secondo gli investigatori, potrebbe superare i dieci milioni di euro. Inoltre, le schede permettevano il controllo dei flussi di denaro, destinati all’Aams.
I finanzieri si sono imbattuti nella scheda taroccata, per la prima volta, in un bar di San Marzano di San Giuseppe, in provincia di Taranto. Scoperta la manipolazione della scheda, gli investigatori sono riusciti ad individuare tutte le attività commerciali in cui erano ospitati i congegni elettronici incriminati, 76 in tutto, e ne hanno disposto il sequestro. I successivi accertamenti, affidati ad esperti informatici, stabiliranno quale delle tre aziende coinvolte sia stata la responsabile della manipolazione della scheda.
Gli investigatori, coordinati dal procuratore aggiunto Antonio De Donno e dal sostituto procuratore Carmen Ruggiero, inoltre, dovranno stabilire quante delle schede sequestrate siano state effettivamente modificate e, in un secondo momento, quantificare il provento illecito e l’evasione fiscale, derivati dal loro uso.
L’operazione ha interessato, nella provincia di Lecce, i comuni di Taurisano, Nardò e Ruffano. In Puglia, invece, altri sequestri sono stati eseguiti a Foggia, Andria, Peschici, San Severo, Biccari e Deliceto; le altre regioni coinvolte sono Abruzzo, Lazio, Lombardia, Veneto, Campania, Liguria, Calabria, Sicilia, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Emilia-Romagna, Sardegna e Piemonte. Quattro, al momento, le persone che risultano indagate per ricettazione, frode informatica e manipolazione di sistemi informatici. Nei confronti delle società interessate sono state avviate le perquisizioni delle rispettive sedi, ma l’esito non è stato reso noto, poiché sono ancora in corso le indagini.