E’ deceduta all’età di 90 anni Cristina Conchiglia, già sindaco di Copertino. Scompare, così, “una delle protagoniste più indiscusse del PCI di terra d’Otranto e della storia politica e sociale del Salento, come ricorda il consigliere regionale Antonio Maniglio.La sua storia è stata quella di una militante esemplare e combattiva che ha fatto coincidere la sua esistenza con le lotte a difesa delle lavoratrici e delle donne salentine.
E’ giusto e doveroso ricordare oggi, anche riflettendo sul periodo difficile quale che stiamo attraversando, quanto è costato anche in termini di sacrificio e dedizione personale battersi per strappare migliori condizioni di vita e di lavoro per la classe operaia.
Cristina Conchiglia pagò anche con il carcere, nel marzo del 1953, il suo impegno a favore delle tabacchine e fu la trascinatrice delle donne che scioperavano per chiedere salari più giusti, il riconoscimento degli assegni familiari e dell’indennità di disoccupazione.
Questa è stata la storia di Cristina Conchiglia, militante del Pci e della Cgil, ma anche amata sindaco di Copertino.
Solo chi l’ha vista all’opera nella sua città può valutare il modo di fare politica praticato dall’on. Conchiglia. Riconoscere e salutare uno per uno i suoi concittadini, interessarsi dei problemi più minuti delle persone, avere sempre in testa il bene della città. Era questo il segreto della sua straordinaria popolarità che non è stata mai intaccata.
Copertino è stata una roccaforte del PCI del mezzogiorno, fino agli anni ottanta nella sezione c’erano più di mille iscritti. Un dato che da solo vale a testimoniare il radicamento di Cristina Conchiglia, sempre in prima fila a consegnare le tessere, a raccogliere fondi per l’Unità, a promuovere tanti giovani e tante donne nella politica cittadina.
La politica di questi ultimi anni non gli apparteneva, la sentiva estranea, troppo lontana dagli ideali che avevano animato la stagione delle grandi conquiste dei lavoratori e che qui, nel Salento, aveva avuto come protagonisti, oltre a Cristina Conchiglia, Giorgio Casalino, Mario Foscarini, Giovanni Leucci, Antonio Ventura, Geggè Chironi.
Ma proprio per questo continuo a pensare, nel rivolgere alla cara Cristina un pensiero commosso e riconoscente, che a quella storia e ai valori che l’hanno percorsa bisogna tornare, se si vuole riconnettere la politica con le persone e dare una speranza di futuro alle nuove generazioni.
Anche il neo consigliere regionale vendoliano Antonio Galati esprime il proprio cordoglio per la morte di Cristina Conchiglia, simbolo delle lotte contadine e dell’impegno nelle istituzioni: “I miei nonni erano braccianti e la pena che provo per le loro sofferenze ancora mi commuove. Cristina Conchiglia, come suo marito Pippi Calasso, non è stata solo un simbolo delle lotte contadine nell’Arneo e in tutto Salento, ma anche uno straordinario esempio di come si possa tradurre la battaglia sul territorio nell’impegno nelle istituzioni, con passione e memoria. Tutto in un tempo nel quale le donne impegnate in politica sembravano esporsi ad una missione impossibile: lei fu una delle prime deputate meridionali e mise il suo cuore e il suo cervello al servizio del popolo del Salento.Onorevole e pasionaria, mancherai a tutti noi.”
La ricorda così Salvatore Arnesano, Segretario Generale Provinciale CGIL Lecce: Profondamente commosso ed emozionato, provo a delineare un ricordo della Compagna Cristina Conchiglia, una donna che incarna la storia delle lotte per l’emancipazione sociale del nostro territorio. Una compagna straordinaria, che ha dedicato l’esistenza al suo impegno politico e sindacale, vissuto nella difesa strenua dei diritti delle lavoratrici e delle fasce sociali più deboli.
Testimone dell’antifascismo e della Liberazione del nostro Paese, fondatrice del Sindacato delle tabacchine, protagonista dell’occupazione delle terre nell’Arneo e forza trainante delle battaglie contadine, sindaco di Copertino e deputata della Repubblica, Cristina Conchiglia ha vissuto la politica e il sindacato mantenendo sempre, e da sempre, il contatto diretto con le persone.
Una compagna coraggiosa e determinata che ha condotto le dure lotte per rivendicare diritti e dignità per le lavoratrici e i lavoratori della terra, al costo di pesanti sofferenze, pagate in prima persona, come nella drammatica fase degli scioperi dei primi anni Cinquanta, in cui la compagna Conchiglia subì l’arresto, rea di aver guidato la rivolta e lo sciopero delle tabacchine, sottoposte a condizioni lavorative e salariali disumane.
La vita di Cristina Conchiglia costituisce un esempio fondamentale per i tanti compagni e compagne che hanno avuto la fortuna di conoscerla e lascia un segno indelebile nella storia della Cgil di questo territorio, rappresentandone una guida maestra per il futuro.
La ricorda così l’On Teresa Bellanova: “La scomparsa di Cristina Conchiglia rappresenta per me un dolore enorme. Nessuna parola può racchiudere i tanti ricordi che hanno accomunato il nostro camino, umano e politico. Una compagna dal modus operandi esemplare, tenace e combattiva che ha fatto della battaglia per i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici la missione della sua vita umana e politica. Una figura che ha fornito un apporto indimenticabile al nostro territorio, protagonista indiscussa nelle battaglie per il riconoscimento dei diritti delle tabacchine. Una donna profondamente umana che ha saputo portare con se anche in Parlamento, oltre al suo enorme bagaglio politico e culturale, la sua caratteristica preminente: la sobrietà. Ci mancherai compagna”.
Per volontà del Presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone sarà allestita lunedì 6 maggio dalle 16 alle 17 di oggi nell’Aula Consiliare di Palazzo dei Celestini, la camera ardente pubblica per rendere omaggio e il giusto tributo istituzionale alla salma dell’On. Cristina Conchiglia, parlamentare del Partito Comunista Italiano e già Sindaco di Copertino.
Per Antonio Gabellone è solo << il giusto tributo alla storia personale e politica di chi ha rappresentato in tempi difficili un pilastro dei diritti civili delle donne, dei lavoratori e delle categorie più povere e indifese.È doveroso rendere omaggio alla statura politica dell’On. Conchiglia, che ha pagato anche con il carcere e con la privazione della libertà personale il suo impegno in favore delle tabacchine, facendosi portavoce di migliaia di donne che negli anni 50 chiedevano più diritti, salari giusti, in una parola rispetto e non schiavitù o subalternità in virtù della condizione di essere donne. Per tutti questi motivi il commosso tributo delle istituzioni provinciali è solo il minimo riconoscimento alla storia di militanza e di servizio alle istituzioni dell’On. Conchiglia >>