Molestie continue, rappresaglie di giorno e di notte, telefonate e incursioni nell’abitazione della ex moglie a qualsiasi ora e persino la minaccia concreta di mettere fuoco all’auto della donna. A.M., 57enne di Aradeo, operaio in una ditta edile, è indagato con l’accusa di stalking e il sostituto procuratore Giuseppe Capoccia, nei giorni scorsi, ha chiuso il fascicolo d’indagine. Tre querele della persona offesa, tra marzo e novembre dello scorso anno, hanno alzato il velo su una vicenda intrisa di molestie non solo nei confronti della donna ma anche sui figli avuti dalla coppia. L’uomo, infatti, avrebbe telefonato con insistenza non solo alla moglie ma spesso anche alla figlia minore, minacciando rappresaglie e conseguenze fisiche, anche con armi. L’operaio si sarebbe presentato, più volte, nei pressi dell’abitazione in cui vive il resto della sua famiglia danneggiando in una circostanza il portone d’ingresso con la propria autovettura. In un episodio del 6 giugno scorso, poi, il 57enne avrebbe sgonfiato le ruote dell’auto della ex moglie telefonandole ripetutamente e minacciandola di morte. L’8 novembre scorso, A.M. avrebbe posizionato sulla macchina della donna una tanica di gasolio prospettando la possibilità di incenerirla. In tal modo la ex-moglie avrebbe subito un grave e perdurante stato d’ansia e di paura. L’uomo, come detto, però, non avrebbe risparmiato dalle sue rappresaglie neppure il figlio. Nella notte tra il 16 e il 17 giugno scorso, secondo le indagini, minacciò il giovane fino all’arrivo dei carabinieri e successivamente, tornando sul posto, sfondò con la propria auto il portone del garage. Con la chiusura delle indagini, l’indagato, difeso dall’avvocato Giovanni Apollonio, ha ora venti giorni a sua disposizione per chiedere di essere interrogato o per produrre memorie difensive prima che il pubblico ministero chieda il rinvio a giudizio dell’uomo.
F.O.