Doppio colpo di scena nelle indagini sull’omicidio di Giampiero Murinu, 39 anni, l’agricoltore assassinato nel giugno dell’anno scorso nelle campagne di Collemeto.
Finisce nel registro degli indagati la moglie della vittima, Katia Valiani, con l’accusa di detenzione illegale di arma da fuoco. Intanto il gip Antonia Martalò, su parere favorevole della Procura, ha concesso i domiciliari all’assassino reo confesso Diego Alfieri, 31enne, assistito dagli Avvocati Michele e Giuseppe Bonsegna.
Le indagini fin qui condotte, avrebbero portato gli investigatori ad ottenere le necessarie conferme a quanto Alfieri ha raccontato all’indomani dell’arresto: la mattina del giorno dell’omicidio, Murinu, accecato dalla gelosia, gli avrebbe annunciato un incontro chiarificatore, rinviandolo al pomeriggio.
E proprio durante quell’incontro, l’indagato lo avrebbe sparato con un arma che la moglie della vittima gli aveva consegnato.
Dietro al delitto, la gelosia di Murinu per via della relazione clandestina che Alfieri intratteneva con sua moglie.
Secondo quanto l’indagato ha raccontato avrebbe sparato per difendersi.
Gli accertamenti, coordinati dal pm Paola Guglielmi e le intercettazioni delle conversazioni tra la Valiani e il figlio, avuto con la vittima, hanno portato gli investigatori ad ottenere le necessarie conferme a quanto l’indagato ha sostenuto sin da subito, durante il suo interrogatorio di garanzia davanti al gip.