E’ stata disposta l’archiviazione da parte del gip Simona Panzera per la posizione di Sergio Romanelli. Il 42enne di Racale era stato iscritto sul registro degli indagati con le accuse di false testimonianze fornite al pubblico ministero e di favoreggiamento nell’ambito dell’indagine sulla scomparsa del piccolo Mauro Romano avvenuta a Racale il 21 giugno del 1977. Non sarebbero stati raccolti elementi sufficienti per poter sostenere che Romanelli abbia potuto dire il falso e per questo l’indagine sulla scomparsa del piccolo rischia di andare ad infoltire il numero dei fascicoli rimasti insoluti. Subito dopo l’archiviazione disposta nel febbraio scorso dal gip Annalisa De Benedictis, un mese dopo, i genitori di Romano, il padre Natale Romano e Bianca Colaianni, assistiti dall’avvocato Ezio Garzia, presentarono una querela presso la caserma dei carabinieri di Racale per denunciare Sergio Romanelli, figlio adottivo di quel Vittorio Romanelli, risultato il primo indagato negli atti dell’inchiesta. L’uomo, nel ’98, avrebbe raccontato alla madre di Romano, nelle campagne tra Taviano e Racale, di aver assistito alla scena del rapimento del figlio notando un uomo, alto e grosso che portava verso una macchina dove c’era un’altra persona il piccolo Romano mentre lui si rifugiava tra le gambe della madre. Tale dichiarazione, però, sarebbe stata negata quando Romanelli, all’epoca, venne ascoltato dagli inquirenti. Sulla scorta dei nuovi accertamenti disposti dal sostituto procuratore Giuseppe Capoccia, il gip Simona Panzera, nei giorni scorsi, ha disposto l’archiviazione del procedimento. L’avvocato della famiglia ha fatto sapere di aver preso atto della decisione della Procura e ora intende acquisire tutta la documentazione e l’incartamento delle indagini fin qui svolte per poi valutare come meglio muoversi affinchè i genitori di Romano possano un giorno non lontano conoscere che fine abbia fatto il loro amato figlio.
F.O.