Avrebbe strattonato e rimproverato un’alunna davanti ai propri compagni perché un’interrogazione non avrebbe fornito risultati apprezzabili. Una maestra di scuola elementare, di 61 anni, residente in un paese ad una manciata di chilometri da Nardò, è finita sotto processo con l’accusa di abuso dei mezzi di correzione, dopo un’iniziale richiesta di archiviazione. L’episodio di presunti abusi tra i banchi di scuola risale a circa tre anni e si sarebbe verificato in una classe di terza elementare di un istituto di un paese nell’hinterland di Nardò dove l’insegnante finita nell’occhio del ciclone insegnava Scienze Naturali. Così come denunciato dalla bambina, la maestra, però, nel corso di un’interrogazione, secondo l’ipotesi accusatoria tutta da accertare nel corso del processo, avrebbe manifestato un aspetto del proprio carattere e della propria professionalità che poco si addice ad una educatrice a cui è delegato il processo di crescita di una minore. L’allieva, infatti, avrebbe raggiunto la cattedra e per alcune risposte fornite risultate poco gradite avrebbe scatenato l’improvvisa e spropositata reazione della sua insegnante. La maestra, infatti, si sarebbe alzata dalla cattedra e avrebbe strattonato più volte l’allieva davanti agli altri alunni che hanno assistito inermi a quella scena. La bambina, particolarmente scossa per quanto successo, decise subito di confidarsi con i propri genitori e da quella confessione scattò l’indagine. Una denuncia formalizzata negli uffici della locale caserma mise in moto il lavoro dei militari che accertarono la veridicità del racconto ascoltando la bambina alla presenza del padre e altri insegnanti della stessa scuola della maestra. L’allora sostituto procuratore Angela Rotondano, però, sulla scorta del materiale raccolto, chiese l’archiviazione del procedimento ma il gip Alcide Maritati, sulla base degli atti confluiti nel fascicolo, dispose l’imputazione coatta della maestra. La donna, assistita dall’avvocato Ezio Maria Tarantino, si è sempre professata innocente ridimensionando l’episodio ad un “semplice” rimprovero così come se ne registrano a iosa tra i banchi delle scuole primarie. Il processo istruito dinanzi al Giudice del Tribunale di Nardò resta al palo dopo che le prime due udienze sono state rinviate per inadempienze del giudice. I genitori della bambina, vittima del presunto abuso, hanno deciso di non costituirsi parte civile nel processo.
F.O.