Nove anni ed otto mesi di reclusione è la condanna inflitta, in primo grado, ai danni di Emanuele Munitello, 49enne di Ugento, accusato di usura, estorsione ed anche di bancarotta fraudolenta distrattiva. La sentenza è stata emessa nel tardo pomeriggio di ieri dai giudici della prima sezione penale collegiale del Tribunale di Lecce, (Presidente Sergio Tosi, relatrice Silvia Minerva). I giudici hanno rimandato gli atti al pubblico ministero per iscrivere sul registro degli indagati quattro testimoni, l’avvocato Antonio Bolognese, Gianvito Sergi, Rossano Margarito, Claudio Corvaglia, Silvana Serio, citati come testi della difesa ipotizzando nei loro confronti l’accusa di falsa testimonianza. La Corte ha anche disposto la confisca dei beni dell’imputato già posti sotto sequestro. Munitello finì in un’aula tribunale con l’accusa di usura ai danni di Rino Protopapa, imprenditore di Gagliano attivo nel settore calzaturiero e di sua moglie Tonja Urso. Nel 2005 Protopapa, titolare dell’opificio Ri.Ma, denunciò il presunto strozzino e nel 2009, su richiesta del pubblico ministero Antonio De Donno, Munitello venne rinviato a giudizio.
F.O.