TAVIANO (Lecce) – E’ stata chiusa l’inchiesta sugli ammanchi accertati all’interno della farmacia Miggiano di Taviano culminata il 16 novembre scorso con l’arresto del dipendente infedele. Sul registro degli indagati compare il nome del 41enne Silvano Noira con l’accusa di furto aggravato dal rapporto di fiducia con il datore di lavoro. E gli approfondimenti disposti dal sostituto procuratore Carmen Ruggiero e affidati alls polizia giudiziaria della Guardia di Finanza, guidati dal colonnello Francesco Mazzotta, hanno permesso di contestare a Noira prelievi per circa 200 mila euro così come contenuto nel capo d’imputazione.
Un accertamento resosi necessario per capire le eventuali movimentazioni, con quali finalità fossero stati eventualmente utilizzati i soldi e se le somme corrispondessero alle cifre trafugate in farmacia. Il dipendente infedele venne incastrato dalle telecamere che ripresero Noira mentre rubava 1000 euro in banconote segnate ad una ad una dai carabinieri per incastrare il ladro. In casa dell’uomo, poi, gli investigatori trovarono altri 9 mila e 800 euro custoditi in una cassetta di sicurezza e Noira finì in manette e indagato anche per tutti gli ammanchi accertati sui conti della farmacia del dottore 73enne Enrico Miggiano quantificati in circa 200mila euro.
Il buco nelle casse venne a galla quando il farmacista di Taviano venne messo al corrente dal suo commercialista circa le notevoli sperequazioni fra gli incassi risultanti dagli scontrini ed il corrispettivo in denaro.
Così il dottore indossò i panni dell’investigatore privato per tutelare la propria attività lavorativa incominciando a nutrire forti sospetti che il ladro potesse essere proprio un suo “fido” collaboratore. I dubbi furono fugati grazie al sistema di videosorveglianza piazzato all’interno dell’ufficio. Il filmato non lasciò spazio a interpretazioni. Il ladro risultava proprio un commesso alle dipendenze del dottore.
Il farmacista è assistito dall’avvocato Michele Bonsegna.
F.Oli.