LECCE – L’imam leccese dice di non sapere nulla di Giampiero Khaled Paladini, cittadino di magliano 57 enne, convertitosi due anni fa all’Islam, che ha dichiarato alla stampa di avere intenzione di aprire un’università islamica a Lecce. La guida spirituale musulmana leccese, dopo gli annunci sulla stampa, ha dichiarato di aver cercato Paladini per parlare, ma di non averlo trovato. 51 mila metri quadrati dentro la città, per un investimento 50 milioni, per ora annunciato solo a parole. L’immobile appartiene alla Red srl di Milano: si tratta del deposito della ex Manifattura Tabacchi, in via Birago. Si parla, addirittura, di fondi provenienti dall’Iran, anche se l’interessato ora smentisce, ma non c’è nemmeno una carta, un documento o una domanda alle istituzioni, per ora. Non basta, infatti, comprare l’immobile, come annunciato, poi bisogna chiedere al comune la variazione per una destinazione diversa.
Intanto, i consiglieri comunali vogliono fare chiarezza: martedì si discuterà della struttura in Commissione Urbanistica partendo dalle carte che si hanno a disposizione. «Dobbiamo chiederci se, dal punto di vista dell’inserimento urbanistico, quel luogo sia idoneo o meno ad accogliere una struttura di questo tipo»- spiega il presidente della commissione AngeloTondo. Insomma, ci sono molte perplessità e tante chiacchiere per il momento. Senza contare che il dibattito si è allargato a livello nazionale con un no secco che viene dalla Lega e da altri esponenti politici. Del resto, con tutte le cose ignobili che si sentono sul fondamentalismo, c’è la paura che diventi un covo di terroristi, più che un centro di studi autorevole e collegato con l’università salentina.Quindi, c’è la curiosità di capire cosa stia succedendo, ma soprattutto c’è voglia di trasparenza. Dovrà essere chiaro da dove provengono le risorse, chi le mette e con quale scopo.
Bufala o non bufala il dibattito va avanti, tra contrari, perplessi e qualche “quasi favorevole”. In mattinata, Gabellone ne ha parlato in direzione provinciale di Forza Italia per una linea unitaria: solo perplessità e poche informazioni tra le mani. «Il Comune non sa niente perché dobbiamo sottoscrivere l’accordo definitivo con la società- ha spiegato Paladini – ci facciano concludere tutto e poi ne riparliamo. Lunedì la società riceverà la nostra offerta. Daremo conto di tutto alle istituzioni preposte. È solo un’idea progetto per ora. Sono sconcertato da tutto questo vespaio, non è da città della cultura. Il referendum per l’università islamica è una fesseria».