BARI/LECCE – Il giudice monocratico del tribunale di Bari Valeria Spagnoletti ha condannato a un anno e sei mesi di reclusione l’ex presidente del Lecce calcio Pierandrea Semeraro e l’imprenditore salentino Carlo Quarta in merito al derby Bari-Lecce del 15 maggio 2011, perso dai biancorossi per 2-0. Nove mesi a Marcello Di Lorenzo, amico di Masiello.Tutti e tre dovranno inoltre subire per sei mesi l’interdizione dai pubblici uffici direttivi della società e il Daspo. Per lo stesso periodo sarà loro vietato recarsi in agenzia sportive di scommesse.
Secondo la Procura di Bari, il derby fu comprato dal club salentino per 200mila euro in varie tranche: “Forse il Bari avrebbe perso lo stesso,ma il derby è stato venduto”.
Tra gli indagati c’erano anche il calciatore Masiello, Gianni Carella e Fabio Giacobbe, che patteggiarono la pena nell’ottobre 2012: Masiello ad un anno e 10 mesi, e gli altri due un anno e 5 mesi per le presunte partite truccate Bari-Lecce, Palermo-Bari, Bari-Sampdoria e Bologna-Bari.
Settantuno tifosi del Lecce si sono costituiti parte civile con gli avvocati Giuseppe Milli e Francesco Calabro.Semeraro e Quarta condannati e multati. Per i tifosi 400 euro per ciascuno dei 150 tifosi salentini e per i circa 80 supporter del Bari rappresentati in giudizio. “Siamo molto soddisfatti” dichiara l’avvocato Calabro”perchè a parte il fatto che è stata irrogata una pena molto consistente è stato stabilito che la frode sportiva ha un costo e un tifoso deve essere risarcito. E’ questo il vero insegnamento di questa sentenza che fa storia. Si è riconosciuto finalmente che è stata fatta un’offerta da carlo Quarta, per conto di Andrea Semeraro, per alterare il risultato di quella partita. E il fatto che il derby sia stato alterato o meno è inifluente sul piano sportivo e penale. quello che è stato sanzionato è l’offerta”.
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