LECCE – Una mattinata al reparto Malattie infettive del “Vito Fazzi” interamente dedicata allo screening dell’Hiv, gratuito, anonimo e senza impegnativa del medico.
Con la collaborazione dei volontari dell’associazione Lila, la lega italiana per la lotta all’Aids. E’ utile ricordare che è possibile fare il test tutti i giorni fino alle 9,30. Lo comunica il presidente dell’associazione di volontariato Salute Salento, Cesare Mazzotta
L’evento era stato proposto a luglio scorso in concomitanza con «gay pride» ed è stato riproposto questa mattina come manifestazione di appoggio alla “Giornata mondiale di lotta all’Aids” del 1° dicembre scorso. «In queste giornate, con lo slogan “segui il fiocco”» spiega il dottore Pierpaolo Congedo (nel riquadro), referente per la Asl di Lecce per le malattie Hiv-correlate, « noi invitiamo le persone a venire a sottoporsi al testi di screening per l’Hiv, garantendo il “counseling” diretto a ogni persona. Questo è un modo per prevenire l’infezione. Il test lo dovrebbe fare periodicamente chi crede di avere avuto comportamenti a rischio, oggi soprattutto rapporti sessuali non protetti con persone non ben conosciute».
La maggior parte della diffusione del contagio è dovuta a persone che non sanno di avere l’Hiv. «Quindi riconoscere subito il contagio – dice l’infettivologo – vuol dire controlli e terapie più efficaci, per limitare la diffusione del virus, che invece continua ad esserci».
Anche quest’anno in provincia di Lecce si sono registrati un numero di nuovi casi di infezione, decisamente superiore a quello dello scorso anno. Fino a tutto novembre le nuove diagnosi sono state 17, rispetto alle 10 del 2013. Per fortuna, a livello nazionale la provincia di Lecce è una delle meno colpite dall’infezione. Intanto, di fronte a un numero di casi quasi raddoppiato, l’ allarme è giustificato. Anche perché questa tendenza non si registra a livello italiano dove i casi (3500/4000 l’anno) sono ormai stabilizzati.
«Abbiamo rilevato soprattutto persone che si sono contagiate attraverso rapporti omosessuali. Quindi – propone il dottore Congedo – occorrerà potenziare le campagne di prevenzione. Infatti – aggiunge – in queste manifestazioni noi siamo sempre accompagnati dall’Arcigay per invitare a fare il test».
A luglio scorso, nella prima iniziativa, hanno aderito all’invito del testo 53 soggetti. «Superiore rispetto alla media – spiega Viviana Bello, la responsabile provinciale della Lila – senza la sensibilizzazione della campagna si contano 7 – 8 persone a settimana».
«Molti scoprono di avere contratto l’Hiv non attraverso il test – riferisce il dottore Congedo – ma dai sintomi: piastrine basse, forme di infezione acuta che simulano un’influenza o una mononucleosi».
E’ difficile seguire i soggetti a rischio. La Lila riesce a dialogare con non più di 10 persone. «Che non sono molte rispetto alla potenzialità – spiega Viviana Bello – ma c’è una tendenza delle persone a vivere questo problema in maniera intima e riservata. Ecco perché a Lecce non sono mai partiti i gruppi di auto-aiuto. Chi vuole può contattarci al numero 345.4914896 oppure lilalecce@libero.it».
In provincia di Lecce sono circa 400 le persone che vengono seguite dai reparti di Malattie infettive della Asl di Lecce e Galatina. Circa 220/230 solo al “Vito Fazzi”. Ma non è possibile un calcolo esatto, visto che «afferiscono anche persone che vengono da fuori provincia per motivi di privacy», fa sapere il referente dottor Congedo, «Così come da Lecce vanno fuori. Vengono seguite a Bari, A Brindisi, ma anche a Roma, Milano, Ancona».