GALLIPOLI (Lecce) – Ha ottenuto gli arresti domiciliari per motivi di salute Marcello Padovano, il 53enne di Gallipoli, ritenuto il mandante dell’omicidio di Carmine Greco. Il gip Vincenzo Brancato ha accolto l’istanza di alleggerire la custodia cautelare in carcere con quella meno afflittiva dei domiciliari presentata giorni fa dagli avvocati Giovanni e Gabriele Valentini che avevano evidenziato i gravi problemi di salute dei quali è afflitto Padovano. Il gip ha disposto per la scarcerazione nonostante una perizia del medico legale Roberto Vaglio avesse stabilito come il suo stato di salute non fosse incompatibile con il regime carcerario.
E sulla richiesta c’era anche il parere favorevole del pubblico ministero Elsa Valeria Mignone. Per il gip, dunque, “alla luce della documentazione sanitaria esaminata Padovano necessita di essere sottoposto a frequenti controlli e pertanto è consigliabile un attento monitoraggio”.
Padovano è stato arrestato il 4 dicembre scorso insieme al leccese Nico Greco, di 44 anni, quest’ultimo considerato uno degli esecutori materiali dell’omicidio insieme al sicario siciliano Carmelo Mendolia.
L’indagine, condotta dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria guidati dal colonnello Antonio Massari, ha chiuso il cerchio su uno degli omicidi di mafia rimasti insoluti – fino a qualche giorno fa – avvenuti nella cittadina jonica. Era il 13 agosto del 1990 e Greco, considerato un cane sciolto, venne freddato sotto casa in via Scalelle con quattro colpi di pistola calibro 7,65. Per quest’omicidio sono stati già condannati uno dei mandanti (identificato nel cugino di Marcello, Rosario Padovano) e lo stesso Mendolia. Gli avvocati di Greco, i legali Massimiliano e Umberto Leo, hanno presentato istanza di scarcerazione al Tribunale del Riesame e l’udienza a porte chiuse è stata fissata per il prossimo 23 dicembre.
F.Oli.