TORINO/LECCE – Spacciandosi per un avvocato, aveva contattato le suore “Discepole del Sacro Cuore di Lecce” facendo credere loro che una consorella defunta aveva lasciato in eredità 120 mila euro.
Ma le religiose leccesi, indossando sopra l’abito i panni del detective, non hanno abboccato al raggiro ed hanno contribuito a smascherare il truffatore.
In manette, con l’accusa di tentata truffa, è finito il 22enne Giuseppe Traficante, residente a Torino, arrestato dai carabinieri della stazione di Regio Parco.
Il giovane, qualche giorno fa, aveva contattato le suore leccesi ed aveva raccontato loro la “storiella”. Per ottenere la corposa eredità, sarebbe bastato inviare 2mila e 500 euro tramite vaglia postale, per permettere al falso avvocato di pagare la sua parcella e completare tutte le procedure burocratiche.
Le suore leccesi, però, hanno sentito “puzza di bruciato” e si sono rivolte ai carabinieri. E così è stata organizzata una trappola. Per identificare il truffatore, i militari hanno segnalato a tutti gli uffici postali della zona la causale utilizzata – “Pace e bene” – ed hanno atteso che il finto avvocato si facesse vivo. Così, quando il giovane si è presentato presso l’ufficio postale per ritirare i contanti, è scattato il blitz delle forze dell’ordine e l’arresto.
Le indagini dei carabinieri, tuttavia, non sono concluse: il giovane imbroglione, infatti, sarebbe stato aiutato da una complice.