SPECCHIA (Lecce) – Più di mille messaggi inviati sul telefonino di un’amica agganciandola anche su Facebook utilizzando pseudonimi.
R.C., un 37enne sedicente pubblicista di Specchia, è stato rinviato a giudizio con le accuse di stalking e ingiuria dal gup Annalisa De Benedictis. Il processo si aprirà iI prossimo primo aprile dinanzi al giudice monocratico della prima sezione penale. I fatti si sarebbero verificati tra l’ottobre di due anni fa e l’agosto dell’anno successivo.
La donna sarebbe stata costretta a cambiare le proprie abitudini di vita perché pedinata e seguita fin sotto la propria abitazione. Inoltre le offese sarebbero state rivolte anche con centinaia e centinaia di messaggi e su Facebook con frasi dal contenuto offensivo.
La denuncia della donna ha fatto scattare le indagini. L’uomo, così come richiesto dallo stesso pubblico ministero Stefania Mininni, venne anche sottopoto alla misura del divieto di avvicinamento alla persona offesa ma avrebbe continuato a cercare di riavvicinare quella donna che l’aveva ormai respinto.
L’imputato è assistito dall’avvocato Roberto Rizzo che ha contestato le accuse. La donna, invece, non si è costituita parte civile.
F.Oli.