PUGLIA – «Abbiamo proposto a Fitto, in tempo non sospetto, di candidarsi, ora non possiamo dire a Schittulli di mettersi da parte». Il commissario regionale, Luigi Vitali, stoppa le ipotesi di ricucitura che renderebbero l’ex ministro protagonista del salvataggio di tutto il centrodestra. Eppure, alcuni fittiani sono convinti che potrebbe farsi strada l’ipotesi di una candidatura di Fitto, con Schittulli in campo, che in caso di vittoria avrebbe l’assessorato alla Sanità. Una soluzione che vedrebbe, da un certo punto di vista, i fittiani vincenti e il centrodestra ricompattato. Ipotesi che fa storcere il naso ai berlusconiani. Eppure, ieri l’ex ministro sul suo blog ha lanciato un invito al dialogo. «Mi chiedo, e chiedo a chiunque abbia animo libero da pregiudizi: dopo aver letto le parole sinceramente sconfortate di ieri di Altero Matteoli, e dopo aver sentito quelle realisticamente pessimiste di oggi di Paolo Romani, si aprira’ una riflessione davvero libera in Forza Italia? – scrive Fitto – Sento anche parlare da qualcuno di eventuali primarie, tema – com’e’ noto – che mi ha procurato attacchi inauditi. Dunque un po’ di buon senso si affaccia da qualche parte? O invece si farà finta di nulla e si proseguirà con epurazioni, esclusioni e commissariamenti?».
L’intervento suona come una sorta di apertura, ma anche come un ultimatum: volete fare la guerra o cerchiamo un compromesso? Prima di Pasqua sapremo se il centrodestra è destinato a deflagrare, con ripercussioni anche sul centrosinistra, dove Vendola potrebbe sganciarsi da Emiliano, in caso di mutamento dello scenario politico. Schittulli, dopo l’alterco con Vitali, che non gradiva la sua titubanza, ribadisce deciso «di essere il candidato presidente della Regione Puglia, anche alla luce delle riconfermate disponibilità di tutte le forze politiche della coalizione di centrodestra. Oggi vi sono tutte le premesse per la vittoria alle prossime elezioni Regionali, purché non si registri alcuna esclusione dalle liste dei vari partiti». Insomma, ognuno fa il suo gioco e fra ipotesi fantapolitiche e tentativi di mediazione si avvicina un maggio che potrebbe essere fatale per un centrodestra che naviga nel caos delle incertezze.
Garcin