RACALE (Lecce) – In due parlano e si difendono gli altri sei rimangono in silenzio. Si sono svolti nelle scorse ore dinanzi al gip Antonia Martalò gli interrogatori di garanzia delle otto persone arrestate nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta organizzazione che avrebbe lucrato con le slot taroccate.
Giovanni Tunno, 52 anni, di Taviano e Salvatore Magno, 62, di Gallipoli, hanno voluto chiarire la propria posizione specificando come abbiano commercializzato prodotti regolarissimi e mai contraffatti con il ruolo di intermediari. Tutt’al più non avrebbero mai avuto la contezza che si trattasse di apparecchiature taroccate. Secondo l’ipotesi accusatoria sia Tunno che Magno facevano parte dell’associazione capeggiata da Silvano De Leone, 52 anni, di Racale.
L’avvocato difensore Biagio Palamà presenterà già nei prossimi giorni istanza di scarcerazione al Tribunale del Riesame. Sono rimasti in silenzio tutti gli altri arrestati finiti ai domiciliari: Donatello Rizzo, 43 anni, di Melissano; Lorenzo Ferrari, 42 anni, di Racale; Marco De Lorenzis, 38 anni, di Racale; Massimiliano Chetta, 46 anni, di Taviano e Salvatore e Stefano De Lorenzis, tutti difesi dall’avvocato Francesco Fasano. Intanto per molti dei presunti componenti è scattata la richiesta di Riesame.
Gli avvocati Giampiero Tramacere e Angelo Pallara hanno presentato l’istanza per uno dei principali indagati, il funzionario dei Monopoli di Stato Dario Panico, 45enne di Lecce, accusato di concussione e concorso esterno in associazione mafiosa.
F.Oli.