MAGLIANO (CARMIANO) Lecce – Merce ordinata e non pagata per circa un milione e 200 mila euro. Un maxi bidone rifilato da un imprenditore salentino ad una ditta della provincia di Reggio Emilia. Raffaele Sperti, 35enne di Magliano (frazione di Carmiano), è finito sotto processo con l’accusa di truffa aggravata dall’aver cagionato un danno patrimoniale di rilevante gravità. Nei giorni scorsi il pubblico ministero del Tribunale di Reggio Emilia, Valentina Salvi, ha emesso il decreto di citazione a giudizio nei confronti del legale rappresentante della “Hurricane srl” con sede a Carmiano. Si tratta di una ditta attiva nella produzione e nella vendita di macchine agricole. La prima udienza è stata fissata per il prossimo 23 giugno.
L’indagine è stata messa in moto da una denuncia sporta dal titolare della ditta emiliana. Sperti manifesta il proprio interessa all’acquisto di alcuni macchinari per la raccolta delle olive prodotti proprio dall’azienda di Reggio Emilia. Dopo un contatto telefonico l’imprenditore salentino si reca in Emilia. Definisce le modalità di imballaggio della merce, il tipo di etichetta da apporre nonché la personalizzazione del manuale d’uso e la manutenzione. E per ostentare un’iniziale solvibilità accredita alla ditta a titolo di anticipo sugli acquisti concordati 100 mila euro tramite un bonifico bancario. Siamo agli inizi di giugno di quattro anni fa. Incassata la prima tranche il titolare della ditta emiliana cede la merce ordinata tramite consegne effettuate dall’8 agosto al 24 ottobre sempre di quattro anni.
Nel decreto di citazione a giudizio vengono riportati le fatture, i relativi importi e i documenti di trasporto. Per un totale di quasi un milione e 200 mila euro. Non pagati secondo l’accusa. Alcuni macchinari sarebbero stati persino venduti da Sperti ad altre società. L’imprenditore salentino, assistito dagli avvocati Angelo Pallara e Antonio Piccolo, quest’ultimo del Foro di Bologna, si dice convinto di poter dimostrare la propria estraneità a tutte le contestazioni con l’inizio del processo.
Francesco Oliva