LECCE – Una “cupola” nel carcere di Lecce. Con pestaggi e spedizioni punitive imponeva la propria egemonia all’interno di una sezione di Borgo “San Nicola”. Un’alleanza sigillata da un gruppo di undici detenuti – composto da leccesi, brindisini ed un barese – per punire chiunque osava opporsi. Ricorrendo sistematicamente a intimidazioni e rappresaglie. Spesso anche molto violente.
Uno spaccato di vita carceraria condensato nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari notificato giorni fa a Gianluca Fuso, 40enne e Marco De Tommasi, di 38, entrambi leccesi; Antonio Mogavero, 31 anni, di Campi Salentina; Massimiliano Cordella, 35enne di Nardò; Giuseppe Galiano, 41enne di Mesagne; Luigi Colangelo, 31, di Trani; Pietro Guarnieri, 41enne, di Ostuni; Giovanni Gasbarro, 39enne e Cosimo Rodia, 32, entrambi residenti a Francavilla Fontana; Mario Sciolti, 23enne e Annibale Scolti, di 33, questi ultimi di Fasano. L’accusa, per tutti, è di violenza privata aggravata. Alcuni, invece, rispondono anche di lesioni personali aggravate.
L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Roberta Licci, è stata messa in moto dalle denunce di alcuni detenuti. Ormai esasperati per le continue aggressioni subite hanno deciso rompere il silenzio e abbattere il muro dell’omertà. Intimidazioni andate avanti per circa tre mesi. Da marzo a maggio di un anno fa. Diversi gli episodi accertati. Per i motivi più disparati. Contro alcuni detenuti affinchè chiedessero il trasferimento in altri reparti o per costringere altri reclusi ad accogliere determinati compagni nella propria cella. C’è poi il caso di un detenuto malmenato perchè ritenuto colpevole di essersi macchiato di reati giudicati infamanti.
Lo stesso trattamento sarebbe stato riservato ad un altro detenuto. Non sarebbe stato gradito il ritrovamento di alcuni grammi di marijuana nella sua cella. Venne così punito. Con calci e pugni. C’è poi l’intimidazione ad un giovane di inscenare una protesta per la qualità del vitto somministrato dall’Amministrazione Penitenziaria. Se si fosse opposto sarebbe stato picchiato. A quasi un anno di distanza alcuni dei presunti responsabili dei pestaggi sono stati trasferiti. Non si trovano più a Borgo “San Nicola”. Un provvedimento resosi necessario in virtù del clima di soggezione e di terrore che si era ormai diffuso tra gli stessi detenuti. Gli indagati sono assistiti d’ufficio dagli avvocati Giovanni Erroi, Vincenzo Pennetta, Evelina Pascariello, Salvatore Piccolo, Silvio Giaridiniero, Enrico Cimmino, Michela Mazzotta, Lavinia Gala, Silvio Verri e Giacinto De Spirito.
Francesco Oliva